Nel Regno Unito, il censimento stima per la prima volta l'identità di genere e l'orientamento sessuale
- Rob Hicks
- Uniflash
Per la prima volta, un censimento in Inghilterra e Galles ha chiesto alle persone il loro orientamento sessuale e la loro identità di genere. "Questi nuovi dati saranno fondamentali per contribuire alla definizione dei servizi negli anni a venire", hanno dichiarato gli autori del rapporto dell'Office for National Statistics (ONS).
Il censimento, che si è svolto in Inghilterra e Galles nel marzo 2021, ha visto l'inserimento di una nuova domanda volta a determinare l'identità di genere. In questo modo sono stati ottenuti i primi dati ufficiali sulla dimensione della popolazione transgender nei paesi coinvolti. L'ONS ha dichiarato che i risultati contribuiranno a fornire informazioni di qualità migliore con lo scopo di monitorare e sostenere gli obblighi antidiscriminatori previsti all'interno della legge "Equality Act 2010" e di favorire l'allocazione delle risorse e lo sviluppo delle politiche.
La domanda "Il genere con cui ti identifichi è lo stesso del tuo sesso registrato alla nascita?" era volontaria e veniva posta solo alle persone di età pari o superiore ai 16 anni. Queste avevano la possibilità di selezionare "Sì" o "No" e di scrivere l’identità di genere in cui si riconoscono.
Il rapporto dell'ONS ha evidenziato che 45,7 milioni di persone (94,0%) hanno risposto alla domanda, con 45,4 milioni (93,5%) che hanno detto "Sì" e 262.000 (0,5%) che hanno detto "No".
Come spiega l’ONS, nel gruppo che ha risposto "No":
- 118.000 (0,24%) hanno risposto "No" ma non hanno fornito una risposta;
- 48.000 (0,10%) si sono identificati come uomini trans;
- 48.000 (0,10%) si sono identificati come donne trans;
- 30.000 (0,06%) si sono identificati come non-binari;
- 18.000 (0,04%) hanno indicato un'altra identità di genere.
I restanti 2,9 milioni (6,0%) non hanno risposto alla domanda sull'identità di genere.
La direttrice dell'ONS Jen Woolford ha sottolineato che le stime del censimento sulla popolazione di Inghilterra e Galles in relazione all'identità di genere sono “cruciali". Ha inoltre aggiunto che la domanda è stata introdotta come "riflesso del fatto che la nostra società sta diventando più diversificata e ci sono chiare esigenze da parte degli utenti di maggiori informazioni su questo tipo di diversità e sulla ricchezza della nostra popolazione".
Variazione regionale
La percentuale della popolazione di età pari o superiore ai 16 anni che ha dichiarato un’identità di genere diversa dal sesso di nascita risulta leggermente più alta in Inghilterra che in Galles (0,55% contro 0,40%).
In Inghilterra, Londra è stata la città con la percentuale più alta (0,91%) di persone che hanno dichiarato un’identità di genere diversa dal sesso dichiarato alla nascita, mentre il Sud-Ovest è stata la regione con la percentuale più bassa (0,42%). In Galles, le amministrazioni locali con le percentuali più alte sono Cardiff (0,71%) e Ceredigion (0,70%).
Rispetto all'Inghilterra e al Galles nel loro complesso, Londra ha registrato percentuali più alte di persone che si sono identificate come uomini trans (0,16%), come donne trans (0,16%) e che hanno risposto "No" ma non hanno fornito risposte più dettagliate (0,46%).
Fra le 10 amministrazioni locali con la percentuale maggiore di popolazione che identifica la propria identità di genere diversa dal sesso biologico, otto si trovavano a Londra, con i valori più alti a Newham (1,51%) e Brent (1,31%). Invece, come spiegano gli autori del rapporto, le due amministrazioni non londinesi nella top 10 erano Oxford (1,25%) in terza posizione, e Norwich (1,07%) in nona.
In termini di identità di genere specifiche, Brent e Newham hanno registrato la percentuale più alta di persone identificate come uomini trans (rispettivamente 0,28% e 0,25%), mentre Barking e Dagenham hanno registrato la percentuale più alta di donne trans (0,25%).
Cardiff, in Galles, ha registrato la più alta percentuale di persone identificate sia come uomini trans (0,12%) che come donne trans (0,13%).
Sempre in termini di percentuale, le cinque amministrazioni locali con l’incidenza maggiore di popolazione che si è identificata come non binaria erano tutte al di fuori di Londra: Brighton e Hove (0,35%), Norwich (0,33%), Cambridge (0,26%) e Ceredigion, amministrazione locale del Galles in cui è stata registrata la più alta percentuale (0,23%) di popolazione che si è identificata come non binaria.
Orientamento sessuale
Alla domanda, sempre facoltativa, sull'orientamento sessuale hanno risposto 44,9 milioni di persone (92,5%), con circa 43,4 milioni di persone (89,4%) che si sono identificate come etero o eterosessuali. Circa 1,5 milioni di persone (3,2%) si sono identificate con un orientamento LGB+:
- 748.000 (1,5%) si sono descritte come gay o lesbiche;
- 624.000 (1,3%) si sono definite bisessuali;
- 165.000 (0,3%) hanno selezionato "Altro orientamento sessuale".
Tra coloro che hanno selezionato "Altro orientamento sessuale", le risposte più comuni includono: pansessuale (112.000, 0,23%), asessuale (28.000, 0,06%) e queer (15.000, 0,03%). Queer è un termine generico utilizzato da persone della comunità LGBTQ+ che non si riconoscono in un orientamento sessuale definito o con un’identità di genere prescritta.
"Altri 10.000 (0,02%) hanno indicato un orientamento sessuale diverso, mentre i restanti 3,6 milioni di persone (7,5%) non hanno risposto alla domanda", ha sottolineato l'ONS.
Le autorità locali con la popolazione LGB+ più numerosa sono Brighton e Hove (10,7%). Sette delle altre amministrazioni locali nella top 10 si trovano a Londra, con le popolazioni LGB+ più numerose che risiedono nella City di Londra (10,3%), a Lambeth (8,3%) e a Southwark (8,1%). In Galles, le amministrazioni locali con la popolazione LGB+ più numerosa sono Cardiff (5,3%), Ceredigion (4,9%) e Swansea (3,4%).
Woolford, la direttrice dell’ONS, ha sottolineato che i nuovi dati "daranno ai decisori politici le migliori informazioni per comprendere meglio l'entità e la natura dello svantaggio che le persone possono sperimentare in termini di risultati scolastici, salute, occupazione e alloggio".
Il censimento della Scozia è stato ritardato a causa della pandemia, ma si prevede che le risposte verranno rese note nel corso dell'anno. Il censimento dell'Irlanda del Nord non includeva una domanda sull'identità di genere, ma le risposte alla domanda sull'orientamento sessuale dovrebbero essere pubblicate quest'anno.
Una prima istantanea
La Fondazione LGBT ha accolto con cautela la prima istantanea "innovativa" delle identità LGBTQ+ nel censimento e ha sottolineato che i dati del censimento "costituiscono un passo fondamentale" per garantire che le comunità LGBTQ+ possano "condividere le loro esperienze e identità a livello nazionale".
Tuttavia, la Fondazione ha sottolineato che "i dati rimangono incompleti", poiché "sappiamo che le cifre fornite dal Censimento rappresentano solo una piccola parte di tutte le persone LGBTQ+". É stata anche espressa la speranza che il "vero quadro" delle persone LGBTQ+ diventi più chiaro negli anni a venire, dato che "un numero crescente di membri delle nostre comunità si sentirà sicuro di dichiararsi" nei futuri censimenti.
"Questa è solo la prima istantanea", ha dichiarato Woolford. "Nelle analisi future esploreremo l'orientamento sessuale e l'identità di genere in base a variabili demografiche chiave, come l'età e il sesso, nonché l'occupazione, la salute, l'istruzione e l'etnia, tra le altre”.
E in Italia?
Nel censimento della popolazione in Italia non è ancora stata inserita una domanda sull’identità di genere o sull’orientamento sessuale. Tuttavia, l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), nel 2011 ha condotto una rilevazione statistica sulle “Discriminazioni in base al genere, all’orientamento sessuale e all’appartenenza etnica”. Il report, dal titolo “La popolazione omosessuale nella società italiana” mostra i dati ottenuti su un campione di 7.725 famiglie distribuite in 660 comuni italiani.
Come riporta il documento, “circa un milione di persone si è dichiarato omosessuale o bisessuale, più tra gli uomini, i giovani e nell’Italia Centrale. Altri due milioni circa hanno dichiarato di aver sperimentato nella propria vita l’innamoramento o i rapporti sessuali o l’attrazione sessuale per persone dello stesso sesso.”
Tuttavia, in Italia è ancora assente una valutazione complessiva della popolazione in un’ottica di orientamento sessuale e/o identità di genere.
L'accesso al sito è limitato e riservato ai professionisti del settore sanitario
Hai raggiunto il massimo di visite
Registrati gratuitamente Servizio dedicato ai professionisti della salute