Misurazione della pressione arteriosa: la procedura standard
- Paolo Spriano
- Uniflash
L’ipertensione arteriosa (IA) è il principale fattore di rischio a livello globale per le malattie cardiovascolari. L’impatto enorme dell’IA sulla salute pubblica e la dimostrazione dei benefici assai rilevanti del suo trattamento hanno portato all’impiego di metodi standard internazionali per la misurazione della pressione arteriosa (PA).
Le misurazioni accurate della PA sono un passaggio riconosciuto e fondamentale per la sua gestione efficace, ma nella pratica quotidiana raramente viene usato tanto rigore, perché la sua importanza è spesso sottovalutata e le modalità di implementazione sono considerate dispendiose in termini di tempo e scarsamente praticabili.
Misurazione della PA non standardizzata
L'uso di misurazioni cliniche della PA non standardizzate tende a provocare un trattamento eccessivo. Al contrario, in alcuni casi, le letture della PA clinica di routine sono inferiori a quelle ottenute seguendo un protocollo standardizzato, con conseguente mancata opportunità di rilevare valori elevati di PA o la necessità di intensificare il trattamento antipertensivo. Inoltre, la variabilità della misurazione della PA non standardizzata a livello del singolo paziente è molto ampia. Pertanto, non esiste un algoritmo affidabile per la conversione di valori della PA misurati in modo non standardizzato in equivalenti di misurazioni standard per la gestione del paziente.
La mancanza di una misurazione standardizzata della PA rende complicato definire con precisione la prevalenza del trattamento insufficiente o eccessivo della PA in un contesto di salute di popolazione. Negli Stati Uniti, se la PA fosse misurata in modo non standardizzato, circa 1 paziente su 5 potrebbe avere una diagnosi di ipertensione o di stato di controllo non classificati correttamente.
Pertanto, misurazioni affidabili e accurate della PA sono essenziali per gestire al meglio i pazienti con IA. Un documento di consenso di tredici organizzazioni sanitarie scientifiche di tutto il mondo si è posto l'obiettivo di sottolinearne l'importanza e di introdurre un approccio pragmatico alla misurazione clinica standardizzata della PA implementata nella pratica clinica (1).
Misurazione della PA standard
La misurazione in studio, o misurazione clinica della pressione arteriosa (CBP) prevede un paziente seduto e rilassato per 3-5 minuti prima della misurazione che deve essere verificata nell’arto superiore un numero > 2 volte consecutive, distanti l’una dall’altra almeno 30 secondi, determinando il valore dalla media di almeno due misurazioni. Il processo si compone di quattro fasi distinte e conseguenti (1).
Fase 1 – Ambiente e strumentazione: condizione ambientale tranquilla a temperatura confortevole; una strumentazione validata per la misurazione della PA, preferibilmente automatica; impiego di un bracciale adeguato alla circonferenza del braccio
Fase 2 – Personale che esegue la misurazione: la misurazione dovrebbe essere eseguita da personale sanitario istruito sulla procedura, sottoposto a verifica e aggiornamento annuale
Fase 3 – Preparazione del paziente: il soggetto deve astenersi dall’assunzione di caffeina, alcool, nicotina ed esercizio fisico almeno 30 minuti prima della misurazione CBP. Eliminare condizioni di disagio (es vescica piena). Far precedere la misurazione della CBP da un periodo di riposo di 3-5 minuti privo di interazioni, anche verbali, con altre persone (sia direttamente o per telefono).
Fase 4 – Procedura di misurazione: spiegare al paziente la procedura compreso il numero di misurazioni che si faranno. Usare il braccio in cui si è ottenuto il valore di pressione sistolica più elevato nella visita iniziale. Eseguire un numero di misurazioni > 2 con un intervallo di 30 secondi l’una dall’altra. Fare una media dei valori e registrare il dato.
Scelte procedurali: le motivazioni a supporto
Fase 1 – strumento di misurazione automatico perché: elimina l'errore umano associato ai dispositivi manuali (per es. quelli dovuti a problemi di udito) e richiede meno formazione; riduce al minimo le interazioni tra il paziente e gli operatori sanitari e, quindi, le distrazioni durante le fasi preparatorie e di misurazione della PA. Consente inoltre all’operatore di svolgere altre attività durante le misurazioni
Sito anatomico di misurazione perché: la parte superiore del braccio (brachiale) è stata utilizzata in molti ampi studi randomizzati e controllati sull'ipertensione.
Fase 2 e 3 - La preparazione del paziente e la misurazione della pressione arteriosa devono essere eseguite da personale medico od operatori sanitari addestrati a tali procedure. La riqualificazione su base routinaria è utile per garantire la competenza.
Fase 4 – La misurazione della PA dovrebbe essere fatta almeno 2 volte e le letture dovrebbero essere mediate, ma il documento non specifica se qualche lettura debba essere scartata. Si consiglia di eseguire la misurazione a braccio nudo. Non c’è consenso nel considerare valide le misurazioni automatiche di PA in assenza dell’operatore nella stanza.
Molte linee guida raccomandano un maggiore utilizzo della misurazione della PA al di fuori dell'ambulatorio, per cui in questi anni hanno acquisito sempre maggiore importanza la misurazione continua per 24 ore della pressione arteriosa (ABPM) e il controllo domiciliare della pressione arteriosa (HBPM), ma la base di prove per supportare gli obiettivi di PA utilizzando ABPM o HBPM rimangono incerti (1, 2). Pertanto, il documento ribadisce che il ruolo di ABPM e HBPM dovrebbe essere considerato complementare alle misurazioni ambulatoriali standardizzate della PA, a meno che queste non siano disponibili (1).
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