Milano, info point su cantiere Policlinico e 6 new entry fra i 'mecenati'
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Milano, 23 mar. (Adnkronos Salute) - Dal patron di Esselunga Giuseppe Caprotti all'ex sindaco Carlo Tognoli, passando per l'esperta di moda Sandra Bignami e Francesca Rava, alla cui memoria è dedicata la Fondazione che aiuta i bimbi di Haiti e del mondo. E poi coniugi Maria Luisa Scarini e Luigi Conca che hanno votato la vita alla beneficenza, e Maria Serafini, figura ricordata "per il valore che dava al rispetto e alle piccole cose". Sono le 6 new entry nella Quadreria dei benefattori del Policlinico di Milano, presentate oggi nell'appuntamento biennale con la Festa del perdono, che si celebra fin dal 1459 proprio per dire grazie ai 'mecenati' dell'ospedale. L'Irccs di via Sforza attiva inoltre un InfoPoint: una 'finestra permanente' per affacciarsi sul cantiere del Nuovo Policlinico in costruzione, ma anche per conoscere le origini, la storia e i tanti retroscena della storica istituzione.
I nuovi ritratti, firmati dai migliori allievi dell'Accademia di Brera, saranno esposti al pubblico insieme ai dipinti più prestigiosi della quadreria. A ospitarli sarà il Museo 'I Tesori della Ca' Granda', visitabile gratuitamente nella sede amministrativa del policlinico, a pochi passi dal Duomo. Per il 24 e il 25 marzo sono inoltre previste visite gratuite guidate al museo e ai nuovi ritratti, informano dall'Irccs, rimandando per dettagli al sito www.policlinico.mi.it/beniculturali. Se ogni edificio è fatto dei mattoni che lo compongono, per il Policlinico di Milano questi mattoni sono i suoi benefattori: imprenditori di successo o persone comuni, artigiani, pensionati, ex pazienti, volontari, medici legati al loro reparto, studenti o lavoratori. L'ospedale ne raccoglie la riconoscenza da quasi 6 secoli, restituendola alla città "facendo assistenza, cura e ricerca ai massimi livelli - sottolinea una nota - scoprendo terapie sempre più efficaci e ora costruendo il nuovo ospedale, realizzato anche grazie alle tante donazioni". Gesti di generosità come quelle dei nuovi mecenati ritratti in quadreria, fra cui 5 benefattori e un presidente che si è speso per il suo policlinico, Tognoli che lo ha guidato 2005 al 2009.
"Le grandi imprese non si fanno mai da soli - afferma il presidente attuale, Marco Giachetti - Dietro ogni traguardo conquistato c'è sempre una squadra di persone che lavora in sinergia per raggiungere uno scopo comune. E il policlinico può contare su tante squadre. Una di queste è composta da migliaia di persone: sono i benefattori, che da sempre sostengono l'ospedale con lasciti e donazioni, permettendogli di crescere non solo in valore e capacità, ma anche fisicamente. Il nuovo ospedale infatti viene costruito in gran parte con risorse interne, derivate dalla vendita e valorizzazione degli immobili lasciati dai cittadini nei secoli e dalle donazioni che giungono ancora oggi. Il policlinico dunque riceve beneficenza, ma è capace di essere anch'esso promotore di filantropia, valorizzando in chiave innovativa il proprio patrimonio e restituendolo alla città sotto forma di un nuovo luogo di cura, nuovi alloggi in housing sociale e nuovo verde a disposizione di tutti".
Accanto alla squadra dei mecenati, prosegue Giachetti, "c'è poi un altro grande gruppo che fa la differenza nel nostro policlinico: sono i medici, gli infermieri, i sanitari, i ricercatori, i tecnici e gli amministrativi che ogni giorno lavorano con impegno e si sentono parte di una grande impresa. Una squadra di donne e uomini che da sempre garantisce il massimo livello di impegno affinché i malati e tutti i visitatori possano ricevere le cure e l'assistenza migliori, pur con le difficoltà di un cantiere sempre in movimento. Il nuovo policlinico sarà quindi il traguardo raggiunto grazie al contributo di tante persone: la Festa del perdono che celebriamo oggi è l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno creduto in questo grande progetto e gli hanno dato fiducia".
"Sulla prima pietra del nuovo ospedale c'è incisa una frase: 'Dal nostro passato le fondamenta per il nostro futuro' - ricorda Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano - ed è proprio questo ciò che celebriamo. Le fondamenta del policlinico sono quelle che stiamo costruendo oggi, fatte di cemento e in mezzo ai nostri attuali padiglioni, che nonostante un cantiere di 23mila metri quadrati non hanno interrotto le cure nemmeno per un giorno. Ma le fondamenta sono anche quelle metaforiche, quelle di una storia fatta dalle migliaia di persone che ci hanno sostenuto fin qui. Il nostro passato, fatto anche di tanta assistenza e cura, ma anche di ricerca scientifica e di innovazioni nella medicina poi esportate nel mondo, ci ha dato la spinta determinante per progettare e realizzare il nuovo policlinico: un'opera che oggi è in avanzato stato di realizzazione e che sta già rinnovando il centro di Milano. Non solo perché sarà il più grande e moderno ospedale pubblico nel cuore della città, ma anche per la forte componente dedicata alla ricerca e per i suoi percorsi sanitari a misura di paziente".
"Il nuovo ospedale - evidenzia il Dg - porterà con sé un nuovo modo di concepire la salute: con percorsi disegnati per i pazienti e non attorno alle singole malattie. Ci sarà anche un potenziamento delle attività scientifiche e della multidisciplinarietà, dato che la nuova struttura favorirà e potenzierà lo scambio dei saperi e delle competenze. Infine, avremo una gestione più efficace e puntuale dell'accesso alle cure: separando le attività di degenza dalle attività 'diurne' dei pazienti esterni, potremo ad esempio rendere più efficienti le tempistiche per le attività specialistiche e di diagnostica, con ricadute positive anche sulle liste d'attesa".
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