Mieloma multiplo: una tripletta a base di pomalidomide riduce la progressione
- Richardson PG, et al.
- Lancet Oncol
- Univadis
- Notizie di oncologia
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L’aggiunta di pomalidomide a bortezomib + desametasone migliora significativamente la sopravvivenza libera da progressione (progression-free survival, PFS) dei pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario (MM R/R) trattati precedentemente con lenalidomide.
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I pazienti con MM R/R in terapia di linea non avanzata, pretrattati con lenalidomide, rappresentano una popolazione di pazienti in crescita, comunemente esclusa dalle sperimentazioni cliniche.
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Studio di fase 3 volto a esaminare il regime bortezomib + desametasone con (n=281) / senza (n=278) pomalidomide in 559 pazienti affetti da MM R/R trattati precedentemente con lenalidomide.
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Il 70% dei pazienti era refrattario alla lenalidomide.
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Finanziamento: Celgene.
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PFS mediana con la tripletta di 11,20 mesi (IC 95%, 9,66–13,73 mesi); PFS mediana con la doppietta di 7,10 mesi (IC 95%, 5,88–8,48 mesi); HR=0,61 (IC 95%, 0,49–0,77; P<0,0001).
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Nei pazienti refrattari alla lenalidomide:
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PFS mediana con la tripletta di 9,53 mesi (IC 95%, 8,05–11,30 mesi); PFS mediana con la doppietta di 5,59 mesi (IC 95%, 4,44–7,00 mesi); HR=0,65 (IC 95%, 0,50–0,84; P=0,0008).
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Risposta parziale molto buona o migliore del 52,7% (IC 95%, 46,7%–58,6%) con la tripletta rispetto al 18,3% (IC 95%: 14,0%–23,4%) con la doppietta.
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Gli eventi avversi ematologici di grado 3–4 più comuni con la doppietta, rispetto alla tripletta, erano rispettivamente:
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neutropenia (9% vs. 42%);
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trombocitopenia (29% vs. 27%).
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Neuropatia periferica di grado 3–4 dell’8% con la tripletta rispetto al 4% con la doppietta.
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Studio in aperto.
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