Michael Marmot a Padova: la diseguaglianza genera malattia e riduce la durata della vita
- Daniela Ovadia — Agenzia Zoe
- Attualità mediche
di Fabio Turone (Agenzia Zoe)
La pandemia ha colpito in modo iniquo, accanendosi sulle fasce più deboli e aggravando le diseguaglianze sociali, che a loro volta incidono pesantemente sull’aspettativa di vita, e ora è sempre più urgente investire sulla salute della popolazione più svantaggiata: è questo il messaggio lanciato dall’aula magna dell’Università di Pavia da Michael Marmot, direttore dell’Institute for Health Equity dell’University College di Londra, tra i massimi esperti al mondo dei determinanti sociali della salute.
L’epidemiologo inglese ha scritto infatti nel 2010, su invito del governo inglese dell’epoca, un’ampia revisione della letteratura scientifica sull’impatto che i fattori sociali hanno sulla salute delle popolazioni, e sull’aspettativa di vita in buona salute, oggi nota come Marmot Review. Quel rapporto era accompagnato da sei raccomandazioni principali indirizzate al governo, e più in generale al mondo della politica: garantire che ogni bambino inizi la propria vita nel modo migliore; fare sì che tutti i bambini, i giovani e gli adulti possano mettere a frutto al meglio le proprie capacità e avere il controllo della propria vita; creare per tutti lavori dignitosi e pagati adeguatamente; garantire standard di vita sani a tutti; creare e sviluppare luoghi e comunità sane e sostenibili; infine rafforzare il ruolo e l'impatto della prevenzione sanitaria.
A distanza di dieci anni, l’epidemiologo inglese ha aggiornato il rapporto alla luce della pandemia nella pubblicazione “Build Back Fairer: The COVID-19 Marmot Review” (“Ricostruire in modo più giusto: la revisione Marmot COVID-19”).
I dati che ha presentato a Padova al pubblico del CICAPFEST, che riempiva l’aula magna in cui insegnò a lungo Galileo Galilei, mostrano con estrema chiarezza la correlazione tra i tagli alla spesa sanitaria e sociale introdotti in Inghilterra a partire dal 2010 dal governo conservatore e il peggioramento medio delle prospettive di vita in salute. Passando dalla media generale all’analisi per sottogruppi, Marmot ha mostrato che per le classi sociali più agiate c’è stato un rallentamento nella crescita della curva dell’aspettativa di vita, che sale molto più lentamente, mentre per quelle più deprivate ha cominciato decisamente a scendere. Ancor più significativo è il dato sulla qualità della vita delle donne che vivono nelle aree più deprivate, che trascorrono un terzo della propria vita in cattiva salute.
"Non bisogna combattere i poveri, ma la povertà" ha sottolineato più volte, criticando l'approccio dei governi conservatori che hanno continuato a tagliare la spesa sanitaria in risposto alle lamentele sulla tassazione, che in Gran Bretagna è da tempo molto al di sotto della media europea. Questo ha fatto sì che l'investimento del governo per riequilibrare le diseguaglianze sociali – attorno a un miliardo e mezzo di euro all'anno per i prossimi quattro anni – appaia irrisorio se confrontato con quello con cui il governo tedesco ha efficacemente innalzato l'aspettativa di vita media dei cittadini dell'ex Germania Est, pari a ben 80 miliardi di euro all'anno per 25 anni.
Per affrontare lo scenario determinato dalla pandemia da Covid-19, ai sei principi enunciati nel 2010 Marmot ne ha aggiunti due nuovi: contrastare le discriminazioni e il razzismo con i loro effetti, e lavorare perché l'equità in salute si accompagni alla sostenibilità ambientale, poiché anche l'inquinamento colpisce solo in apparenza in modo indistinto: in realtà procura danni peggiori a chi già vive in condizioni di deprivazione.
"Il contrasto al cambiamento climatico è una priorità assoluta, e merita ogni sforzo a partire da subito" sottolinea l'epidemiologo, spiegando di non essersi fermato davanti al disinteresse del suo governo centrale, ma di aver avviato interessanti progetti a livello locale: a oggi, le città di Coventry e Manchester hanno adottato i suoi principi per la redistribuzione equa degli investimenti in salute, e altre hanno avviato una discussione. Anche una grande società di investimenti e previdenza integrativa, la Legal & General, ha sposato la sua filosofia: "Ha avviato una partnership di lungo periodo che investirà milioni di sterline per contribuire a ridurre il cosiddetto health gap (il divario descritto anche in un mio libro tradotto in italiano con il titolo "La salute disuguale. La sfida di un mondo ingiusto") e le diseguaglianze che ancora oggi contribuiscono ad ampliarlo" conclude Marmot.
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