Metà dei casi di annegamento pediatrico avviene in assenza di testimoni
- Jenny Blair
- Notizie dalla letteratura
Risultati principali
- I ragazzini, i bambini piccoli e in generale i bambini che si trovano vicino a piscine o al mare sono tra quelli a più alto rischio di annegamento o mancato annegamento.
- Il trattamento dell'annegamento non richiede antibiotici profilattici.
- Gli autori sconsigliano l'uso di routine di radiografie del torace per i bambini asintomatici e in buone condizioni.
- Lo studio è stato condotto da un'équipe italiana ed è apparso su Pediatric Emergency Care.
Implicazioni e/o contesto
I bambini sono più suscettibili di altri gruppi di età all'annegamento, in particolare quelli di età compresa tra 1 e 9 anni. L'annegamento si conclude con la morte in quasi un terzo dei casi in Italia. Almeno la metà dei sopravvissuti presenta danni neurologici a lungo termine. La prognosi è difficile per coloro che presentano alterazioni della coscienza.
Negli ultimi decenni i ricercatori si sono impegnati a standardizzare la raccolta dei dati sugli annegamenti. Questo studio si propone di utilizzare questi nuovi standard per descrivere una recente popolazione di pazienti vittime di annegamento infantile.
Disegno dello studio
Gli autori hanno condotto uno studio retrospettivo su 8 dipartimenti di emergenza pediatrica in Italia. Hanno esaminato 133 casi di annegamento pediatrico tra il 2006 e il 2021. L'obiettivo era quello di descrivere questa popolazione e le modalità di gestione dei pazienti. Gli autori hanno anche esaminato i fattori prognostici e i trattamenti ricevuti dai pazienti.
I risultati
I bambini costituivano circa il 61% della popolazione in studio; l'età mediana era di 5 anni. Circa il 90% degli incidenti si è verificato nel periodo giugno-agosto e la maggior parte dei bambini aveva nuotato o era caduta in piscina o in mare. Erano presenti testimoni solo nella metà degli eventi.
La durata mediana dell'immersione è stata di 1 minuto. Circa 4 pazienti su 5 sono arrivati in ospedale in stato di incoscienza, oltre la metà aveva difficoltà respiratoria e quasi la metà vomito.
La dispnea e i suoni polmonari anomali, così come il fatto di essere più giovani o di sesso maschile, sono elementi predittivi del ricovero in ospedale.
Il sesso maschile o la presenza di dispnea e di suoni polmonari anormali risultano elementi predittivi del ricovero in unità di terapia intensiva.
I fattori prognostici negativi sono una minore saturazione di ossigeno nel sangue, il distress respiratorio e un livello di coscienza inferiore.
Più della metà ha ricevuto antibiotici.
Limitazioni
Vi sono numeros dati mancanti, per esempio il tempo di immersione, sebbene sia un importante fattore prognostico, risulta assente in oltre la metà dei dei casi censiti.
Fonti finanziamento
Lo studio non ha ricevuto alcun sostegno finanziario esterno. Gli autori non riportano relazioni finanziarie rilevanti.
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