Meglio rimandare l’intervento chirurgico in caso di recente infezione da SARS-COV-2?

  • Elena Riboldi
  • Notizie dalla letteratura
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Messaggi chiave

  • Secondo i risultati di uno studio del Veteran Affair Department statunitense un’infezione da SARS-CoV-2 recente (1-60 giorni) non si associa al rischio di esiti post-operatori avversi.
  • I risultati dello studio suggeriscono che non sia necessario rimandare l’intervento, basando la decisione ultima sull’esperienza clinica piuttosto che sull’adozione di un intervallo minimo fisso tra infezione e intervento.

 

Perché è importante

  • Con ogni probabilità il virus SARS-CoV-2 è destinato a continuare a circolare nella popolazione e occorre quindi imparare come conviverci.
  • Lo stato emergenziale causato dalla pandemia di COVID-19 ha costretto a rimandare numerosi interventi chirurgici che dovranno essere recuperati.
  • Un recente studio ha riscontrato un rischio di mortalità a 90 giorni aumentato per chi veniva operato entro 8 settimane dalla positività a SARS-CoV-2, suggerendo che potesse essere necessario rimandare l’intervento.

 

Come è stato condotto lo studio

  • È stato usato un approccio chiamato “target trial emulation” in cui si usano dati osservazionali per mimare il più possibile uno studio randomizzato controllato.
  • Sono stati inclusi nello studio 29.093 pazienti sottoposti a chirurgia maggiore elettiva nel 2021, periodo in cui le varianti prevalenti di SARS-CoV-2 negli USA erano la Alfa e la Delta.
  • Mediante pseudo-randomizzazione la coorte è stata divisa in 3 gruppi: il gruppo di pazienti che aveva avuto un’infezione da SARS-CoV-2 1-30 giorni prima dell’intervento (n=238), il gruppo dei pazienti che era risultato positivo 31-60 giorni prima dell’intervento (n=220) e il gruppo controllo (nessuna positività recente; n=28.635).
  • Usando metodi statistici appropriati è stata stimata la probabilità di esiti avversi (morte, eventi cardiaci, esiti neurologici e respiratori, infezioni chirurgiche ed eventi tromboembolici) nei 30 giorni successivi all’intervento.

 

Risultati principali

  • Si sono verificati esiti post-operatori avversi nel 4,7% dei pazienti del gruppo controllo, nel 7,6% dei pazienti che avevano contratto l’infezione meno di un mese prima dell’intervento e nel 3,2% dei pazienti che lo avevano contratto meno di due mesi prima.
  • L’OR per gli esiti avversi era 1,40 (95%CI 0,77-2,35) tra coloro con infezione nei giorni pre-operatori 1-30 e 0,68 (95%CI 0.26-1,42) tra coloro con infezione nei giorni pre-operatori 31-60.