Medicina, per Cattolica-Gemelli 8,5mln di finanziamenti e 307 progetti attivati
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Roma, 24 gen. (Adnkronos Salute) - L’attività di ricerca della Facoltà di Medicina "nell’anno accademico 2020-2021 è stata caratterizzata da circa 8,5 milioni euro di finanziamenti e 307 progetti universitari attivati. I ricercatori della sede di Roma producono ogni anno più di 1.500 pubblicazioni scientifiche. La Fondazione Irccs ha avviato, nel 2021, 97 nuovi progetti finanziati per un importo totale di 15.097.136 di euro". Lo ha sottolineato Rocco Bellantone, preside della Facoltà di Medicina e chirurgia 'A. Gemelli' nella sua relazione all'inaugurazione del nuovo anno accademico nella sede di Roma dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
"Nel 2021 il Comitato etico del Policlinico ha valutato 243 studi clinici profit, 496 studi no profit di cui 143 co finanziati da Aziende biomediche ed Enti pubblici e privati. Le attività di sperimentazione profit hanno generato oltre 12 milioni di fatturato", ha aggiunto.
Questi dati "danno la dimensione di quali numeri, ma soprattutto di quale qualità gode la ricerca dell’università e della Fondazione. D’altra parte, quando il Policlinico universitario Gemelli si candidò al riconoscimento Irccs, apparve subito chiaro che i ricercatori della facoltà erano un patrimonio di difficile riscontro nel nostro Paese - ha sottolineato Bellantone -. Ricordo con orgoglio quella cavalcata vincente che ci portò in meno di un anno al riconoscimento ma devo dire che nemmeno il più ottimista di noi avrebbe mai pensato di ottenere quei risultati che ci hanno portato nel giro di pochissimi anni ad essere nei primi tre Irccs italiani. È noto che dove si insegna e dove si fa ricerca si cura meglio, nessuno poteva nemmeno immaginare come queste tre dimensioni si potessero fondere in un tutt’uno in cui risulta impossibile attribuire una preminenza, caratterizzato dalla passione e dalla professionalità ma soprattutto dall’amore per gli altri".
"Perché tutto questo abbiamo fatto sempre difendendo la vera scienza non fine a se stessa ma al servizio dell'uomo, affermando la forza dirompente del profondo connubio tra fede e scienza, e rifiutando il concetto di una vita trasformata in un deposito di cellule, come diritto di uomini liberi e dovere di scienziati dedicati alla difesa della vita in tutte le sue forme. Una scienza che non si ponga in antitesi alla fede ma anzi una scienza che, più si inoltra nei misteri della natura, più comprende la grandezza del Dio creatore", ha ribadito Bellantone
"Noi siamo Università, siamo Irccs e siamo ospedale, siamo qui per alleviare la sofferenza e per difendere la vita dal suo primissimo esordio al suo termine naturale su questa terra", ha concluso.
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