Medici stranieri a Schillaci: 'Su circoncisioni servono regole nazionali'
- Univadis
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Milano, 24 mar. (Adnkronos Salute) - Regolamentare le circoncisioni rituali per tutelare la salute dei bambini, perché gli interventi eseguiti nel nostro Paese sono clandestini e 'fai da te' in 4 casi su 10. I medici stranieri in Italia lanciano un appello al ministro della Salute, Orazio Schillaci, per "un incontro urgente" sul tema, "un decreto e raccomandazioni nazionali", dopo che oggi a Roma un neonato di 20 giorni è arrivato morto in ospedale e per il caso si ipotizza "un'emorragia da circoncisione finita male", sottolinea Foad Aodi presidente di Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia) e Co-mai (Comunità del mondo arabo in Italia), membro Commissione Salute globale della Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei medici).
Nel mondo più del 30% dei maschi è circonciso per motivi religiosi, culturali o preventivi, ricordano i medici di origine straniera in una nota. Secondo le statistiche di Amsi e Co-mai, "solo nel nostro Paese più di 15mila circoncisioni vengono richieste da musulmani e non, di cui 8.500 vengono eseguite in Italia (maggiormente in Lazio, Lombardia, Veneto, Piemonte, Campania e Sicilia) e 6.500 nei Paesi di origine. Il 40% delle circoncisioni che si fanno in Italia sono fai da te e clandestine, e causano un aumento del 15% delle complicanze sui bambini. Il 99% delle famiglie musulmane vuole ricorrere a questa pratica sin dai primi mesi di vita dei bambini" e "per colpa della pandemia" di Covid "sono aumentati le liste d'attesa, il costo della circoncisione in privato e di conseguenza il mercato nero e le circoncisioni clandestine fai da te".
"Siamo molto dispiaciuti per l'ennesima tragedia di bambini per colpa delle circoncisioni clandestine - afferma Aodi - Chiediamo un incontro urgente al ministro della Salute Schillaci e al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, per lavorare affinché" le circoncisioni in centri sanitari "vengano effettuate in tutte le regioni e per tutelare la salute dei bambini e combattere le circoncisioni clandestine, tutto il mercato nero e le loro complicanze gravissime sui bambini dal punto di vista psicologico, sessuale e fisico".
"Grazie all'impegno congiunto da più di 10 anni e al gioco di squadra con Amsi, Co-Mai, movimento Uniti per unire, associazioni e comunità aderenti, centri culturali regionali, Fnomceo e albi professionali, e ai numerosi incontri costruttivi già svolti con le Regioni e il ministro della Salute - ricorda Aodi - siamo riusciti ad aprire vari ambulatori in numerose regioni e a ottenere l'autorizzazione dell'atto della circoncisione nelle strutture sanitarie, per garantire la salute dei bambini e la serenità dei loro familiari. Dopo l'ultimo decreto della Regione Lazio per la circoncisione rituale, con cui abbiamo instaurato collaborazioni e confronti da circa 10 anni a riguardo, si sono triplicate le richieste per effettuare le circoncisioni rituali in particolare dalle Regioni che mancano all'appello nell'autorizzare e aprire ambulatori per circoncisione".
"Continuiamo a lavorare per una legge nazionale, come abbiamo già chiesto all'ex ministro Giulia Grillo, per garantire l'atto della circoncisione in sicurezza ed economicamente accessibile, con un ticket sanitario in tutte le regioni e non solo in alcune. Il tutto - conclude Aodi - per combattere la circoncisione clandestina e rispettare il diritto alla salute per tutti, favorendo l'integrazione".
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