Medici famiglia lombardi, 'esenzioni digitali vaccini carico esplosivo'
- Univadis
- Attualità mediche
Milano, 9 feb. (Adnkronos Salute) - Le esenzioni dalla vaccinazione Covid in formato digitale? "Un altro colpo alla sostenibilità della nostra professione". Le definisce così Paola Pedrini, segretario generale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Lombardia. La rappresentante dei medici di famiglia è preoccupata per l'ulteriore carico di lavoro che graverà sulle spalle dei camici bianchi che operano sul territorio, con un effetto 'esplosivo', se si considera che si innesta in una situazione ritenuta già critica.
"Il Dpcm 4 febbraio 2021 - spiega all'Adnkronos Salute - impone la trasmissione esclusivamente in formato digitale degli esoneri da vaccinazione, a decorrere dal 7 febbraio e con effetto retroattivo. Anche i pazienti già in possesso di esenzione cartacea dovranno richiedere la conversione di tale esenzione in formato digitale entro il 27 febbraio: dopo tale data infatti le certificazioni cartacee non saranno più utilizzabili".
L'emissione di questo tipo di certificazioni "è in capo ai medici vaccinatori o ai medici di famiglia che saranno, come ovvio attendersi, quelli che riceveranno il maggior numero di richieste in tal senso, anche ai fini di digitalizzare certificazioni precedentemente rilasciate in cartaceo, ad esempio, dai centri vaccinali", osserva Pedrini che avverte: "Questo ultimo provvedimento rischia di far esplodere l'insostenibilità di un ruolo professionale difficile, non riconosciuto, condannato all'incertezza, incompreso dai programmatori nei suoi contenuti peculiari, spesso diffamato e mai supportato in termini di risorse economiche e umane".
"Le criticità di questo provvedimento sono essenzialmente di due ordini - fa notare Pedrini - In primo luogo il rischio di generare conflittualità tra il paziente e il curante qualora questo non concordi con il motivo dell'esenzione non originata da una sua scelta professionale, e si trovi a doverne negare il rilascio; in secondo luogo il fatto che il medico di medicina generale possa essere esposto ad un rischio medico-legale non indifferente, nel momento in cui, essendo tali procedure soggette a futuri controlli e dovendo motivare la scelta di esentare il paziente dalla vaccinazione, si trovi a registrare una motivazione incongrua o errata".
Per la numero uno di Fimmg Lombardia "è del tutto evidente che tali procedure attengono ad attività di sanità pubblica e dovrebbero essere di competenza dei Dipartimenti di igiene e prevenzione, come le verifiche dovrebbero essere svincolate dal rapporto di fiducia medico-paziente, che caratterizza la medicina di famiglia".
"Da ormai 2 anni - conclude - la nostra categoria sta di fatto vicariando, senza mai essersi sottratta e risparmiata, funzioni di medicina di comunità in capo ai Dipartimenti di Igiene e Prevenzione, senza nessun tipo di riconoscimento, nella sola ottica di fare il possibile per fronteggiare la pandemia".
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