Medici emergenza territoriale, 'al lavoro come in guerra'
- Univadis
- Adnkronos Sanità
Milano, 14 feb. (Adnkronos Salute) - "In Sicilia, a Gela, il 28 gennaio una squadra del 118 e il medico presente in ambulanza sono stati aggrediti da un giovane che voleva 'farsi giustizia' ai danni del paziente soccorso. La scorsa settimana, a Pozzuoli, il personale di due mezzi di soccorso è stato minacciato con delle schegge di vetro e solo la prontezza e la lucidità degli operatori ha evitando tragiche conseguenze". Ancora, "qualche giorno fa una ulteriore vile aggressione a un collega in pronto soccorso nel Leccese, che a seguito di un pugno al volto ha perso i sensi per qualche minuto". La Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Emergenza sanitaria parte dagli ultimi fatti di cronaca per avvertire che "non si può lavorare così. Andare al lavoro è come andare in guerra. Si esce di casa a inizio turno e si spera di rientrare alla fine incolumi", afferma il segretario nazionale del sindacato, Francesco Marino.
"Sentire di continue e ormai giornaliere aggressioni determina sconforto e aumenta la sensazione di essere abbandonati dallo Stato, di cui ci sentiamo rappresentanti", osserva Marino in una nota. "Con che serenità in un clima del genere si potranno gestire gli interventi? Come si fa a mantenere la necessaria lucidità e freddezza per assistere al meglio i pazienti?", chiede il leader di Fimmg Es. "I medici del 118 non sono dei semplici trasportatori di malati, ma si prendono cura di tutti coloro che hanno bisogno di assistenza in caso d'urgenza sul territorio", precisa la sigla. Ma "ormai sta diventando un lavoro sempre più umiliante, non valorizzato da gratifiche di carriera e ristori economici. Io non so fino a quando riusciremo a resistere in un servizio che ormai umilia continuamente la dignità professionale dei medici convenzionati", insiste Marino.
Fimmg Es esprime la "vicinanza agli operatori coinvolti in queste vili aggressioni" e assicura impegno "affinché tutti gli strumenti a disposizione siano utilizzati in modo efficace per permettere a tutti gli operatori e professionisti sanitari di svolgere il proprio lavoro nelle condizioni di massima tutela". Il sindacato ricorda che "la legge sulla sicurezza delle professioni sanitarie prevede per aggressioni ai danni di medici e personale sanitario la procedibilità d'ufficio, tuttavia presenta un grosso limite, poiché la procedibilità riguarda solo aggressioni che provocano una prognosi di oltre 20 giorni, mentre andrebbe estesa anche a quelle di minore entità e a quelle verbali". Fimmg Es ripete che "il lavoro dei medici del 118 consiste nel salvare vite". Ma "per farlo - ammonisce - è fondamentale lavorare nella massima sicurezza, senza mettere a rischio la propria vita. Risulta quindi essenziale che le istituzioni si impegnino per garantire maggiori tutele in termini professionali e assicurativi, e per diffondere e strutturare nella società l’immagine di professionisti il cui compito è preservare la salute e la sicurezza dei cittadini".
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