Malnutrizione legata alla malattia, diffusissima e costosissima
- Elena Riboldi
- Uniflash
Una metanalisi della Società Italiana Nutrizione artificiale e metabolismo (SINPE) rivela che in Italia circa il 50% dei pazienti adulti e il 30% dei pazienti pediatrici ospedalizzati soffre di malnutrizione a causa di una patologia o dei suoi trattamenti. La prevalenza della malnutrizione legata alla malattia (DRM, acronimo del termine inglese disease-related malnutrition) sfiora addirittura il 70% tra gli ospiti, prevalentemente anziani, delle residenze sanitarie assistite.
Pur trattandosi prima di tutto di una importante questione sanitaria, la malnutrizione rappresenta una questione economica dirompente: secondo lo studio del SINPE, infatti, a livello nazionale comporta una spesa annuale di oltre 10 miliardi di euro. Una maggiore attenzione a questa problematica e l’implementazione dei servizi di nutrizione clinica porterebbero immensi vantaggi non solo ai pazienti, ma anche alle casse dello Stato.
La prevalenza della malnutrizione in Italia
Gli autori della metanalisi, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nutrition, hanno esaminato 67 studi in cui si riportava la prevalenza della DRM in Italia relativamente agli ultimi 15 anni. Tra gli adulti, la prevalenza della malnutrizione andava dal 40% nella popolazione generale al 69% negli ospiti delle residenze assistite. Nei pazienti con patologie croniche la prevalenza era del 47%, mentre nei pazienti ricoverati (in area medica, chirurgica o oncologica) era complessivamente pari al 49%. Tra i bambini e gli adolescenti, la prevalenza della malnutrizione andava dal 9% nella popolazione generale, al 25% nei pazienti ricoverati e raggiungeva il 31% nei soggetti con patologie croniche.
I costi della malnutrizione
Gli autori dello studio hanno poi quantificato gli effetti della DRM sui costi ospedalieri conseguenti al maggior numero di ricoveri e alla maggior durata della degenza. Il Servizio Sanitario Nazionale italiano infatti rimborsa gli ospedali in base a tariffe legate alla diagnosi e solo in modo marginale in base alla lunghezza del ricovero. Al contrario, una degenza più lunga rappresenta un eccesso di costo direttamente a carico dell’ospedale. Gli autori dello studio hanno preso perciò in considerazione due prospettive, quella del sistema sanitario e quella dell’ospedale.
Considerato che mediamente i giorni di ricovero aumentano del 62% per gli adulti e del 30% per i bambini, la stima dei costi aggiuntivi attribuibili alla DRM per l’ospedale supera i 10,6 miliardi di dollari all’anno. Partendo invece dall’aumentato tasso di ricovero dei pazienti malnutriti, doppio per gli adulti e addirittura quadruplo per i bambini, gli autori dello studio hanno stimato che il Sistema Sanitario Nazionale italiano deve rimborsare 3,5 miliardi di dollari in più ogni anno per le ospedalizzazioni extra attribuibili alla DRM.
“Probabilmente, gli effetti economici presentati in questo studio, già impressionanti così come sono, sono sottostimati – commentano gli autori – dato che abbiamo considerato solo l’effetto del prolungamento del ricovero e dei tassi di ammissione più elevati, trascurando altri noti fattori di costo, come le spese più elevati di gestione delle infezioni e il consumo significativo di risorse nell’assistenza a lungo termine, per non parlare degli effetti indiretti per la società dovuti alla perdita di produttività”.
Gli spazi di intervento
Gli esperti della SINPE sottolineano come gli effetti della malnutrizione non vadano assolutamente considerati come inevitabili. Diversi studi hanno infatti dimostrato che la diagnosi e il trattamento di questa condizione migliorino gli esiti clinici per il paziente e riducano le spese sanitarie. Occorre però un atteggiamento proattivo e una corretta visione d’insieme. Per fare un esempio, non in tutte le Regioni italiane le spese per i supplementi nutrizionali orali vengono rimborsate al paziente. Grosse carenze nell’assistenza nutrizionale ai malati oncologici sono state denunciate con forza da Alleanza Contro il Cancro (ACC) in un position paper pubblicato sulla rivista Supportive Care in Cancer.
“Nei pazienti oncologici la malnutrizione può ampliare le spese del trattamento, con un costo complessivo compreso tra il 2% e il 10% delle spese sanitarie di ciascun singolo Paese europeo – spiega il Professor Paolo Pedrazzoli, Direttore dell’Unità complessa di Oncologia Medica, Fondazione IRCCS Policlinico S. Matteo di Pavia – Gli interventi nutrizionali sono stati a lungo considerati solo un costo aggiunto anche perché i loro benefici non venivano visti nel medio/lungo termine”.
“Di recente si sta però assistendo a un aumento del numero di studi che valutano l’entità dell’impatto sul budget dei Sistemi Sanitari degli interventi nutrizionali in ambito ospedaliero e in particolare nel trattamento dei pazienti oncologici. I dati che ne derivano, in diversi contesti sanitari di tutto il mondo, stanno ora rovesciando questo concetto". Prosegue così Pedrazzoli, coordinatore del Working Group “Survivorship care e supporto nutrizionale in oncologia” di ACC, citando una revisione sistematica in cui il corretto utilizzo degli integratori orali in ambito ospedaliero ha consentito un risparmio medio significativo dei costi netti del 12%, oltre a essere associato a esiti significativamente migliori, quali riduzione di mortalità, complicanze, e circa il 13% della durata dei ricoveri. Che continua "i dati disponibili relativi al rapporto costo-efficacia mostrano quindi che i costi aggiuntivi del supporto nutrizionale a pazienti oncologici malnutriti o a rischio di malnutrizione sono compensati dai minori costi di ospedalizzazione e trattamento”.
Pedrazzoli sottolinea che saranno necessarie sperimentazioni cliniche di dimensioni e disegno adeguati per confermare il ruolo della nutrizione clinica nei diversi contesti assistenziali per i pazienti oncologici, ma auspica interventi a questo riguardo. “Le linee guida di assistenza sanitaria nazionali e internazionali, nonché le politiche pubbliche, dovrebbero essere riviste – conclude – per tenere in maggiore considerazione l’importanza del supporto nutrizionale nel miglioramento dell’equilibrio costi-benefici”.
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