Malattie cardiovascolari subcliniche minacciano la vita dei diabetici
- Alessia De Chiara
- Notizie dalla letteratura
Messaggi chiave
- La valutazione dei biomarcatori cardiaci potrebbe permettere una prevenzione precoce nei pazienti diabetici a più alto rischio cardiovascolare.
- Uno su tre pazienti affetti da diabete di tipo 2 presentava una malattia cardiovascolare (MCV) subclinica, come dimostrato dall'innalzamento di alcuni biomarcatori cardiaci, con una prevalenza maggiore tra i pazienti con diabete di lunga durata e uno scarso controllo glicemico.
- La MCV subclinica si associava a un notevole aumento del rischio di mortalità, anche dopo aver aggiustato le analisi per caratteristiche demografiche e fattori di rischio cardiovascolari.
Perché è importante
- Lo studio mette in risalto il burden della MCV subclinica nei diabetici, così come l’importanza di rilevarla e trattarla in maniera precoce.
- I biomarcatori cardiaci potrebbero essere utili per la valutazione e il monitoraggio del rischio nelle persone con diabete e nella popolazione generale.
Come è stato condotto lo studio
- Lo studio ha incluso un campione rappresentativo di oltre 10.000 adulti statunitensi senza malattie cardiovascolari, partecipanti al National Health and Nutrition Examination Survey tra il 1999 al 2004.
- La prevalenza di MCV subclinica etsta valutata attraverso esami del sangue ed è stata definita come un innalzamento della troponina cardiaca T ad alta sensibilità (hs-cTnT; ≥14 ng/L) o del frammento amino-terminale del propeptide natriuretico di tipo B (NT-proBNP; ≥125 pg/mL).
Risultati principali
- Nei partecipanti affetti da diabete la prevalenza di MCV subclinica era doppia rispetto ai non diabetici (33,4% contro 16,1%).
- Nei pazienti con diabete si aveva anche una maggior prevalenza di innalzamento di entrambi i biomarcatori (9% contro 3%).
- Dopo aver aggiustato per l’età, il diabete di associava a una prevalenza maggiore di hs-cTnT elevata in tutti i sottogruppi analizzati.
- La prevalenza di hs-cTnT elevata era maggiore tra i pazienti con diabete di lunga durata e livelli alti di emoglobina glicata.
- Tra i partecipanti con diabete, elevati livelli di uno dei due biomarcatori si associavano in maniera indipendente a mortalità per tutte le cause (HR 1,77 per hs-cTnT e 1,78 per NT-proBNP) e per MCV (rispettivamente 1,54 e 2,46).
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