Malattie cardiovascolari, l’importanza di (ri)conoscere i sintomi
- Cristina Ferrario — Agenzia Zoe
- Attualità mediche
Il dolore al petto è il sintomo più comune e riconoscibile di un attacco cardiaco, ma ce ne sono altri meno noti che rappresentano comunque importanti campanelli d’allarme che i medici (e i pazienti) non dovrebbero ignorare.
“Nel caso delle malattie cardiovascolari, i sintomi descritti dai pazienti sono di fondamentale importanza per guidare le scelte medico-assistenziali e influenzano in modo importante la qualità di vita” spiegano gli esperti della American Heart Association (AHA), autori di un position statement su Circulation nel quale vengono descritti i sintomi di sei principali patologie cardiovascolari: sindrome coronarica acuta, scompenso cardiaco, valvulopatie, ictus, aritmie e malattie vascolari periferiche.
“In questo settore, la ricerca si è concentrata soprattutto sugli eventi avversi maggiori in seguito alle terapie cardiovascolari e meno sui sintomi nonostante la loro fondamentale importanza” aggiungono i ricercatori, sottolineando anche come i sintomi siano difficili da misurare con precisione dato il loro carattere soggettivo e il fatto che molti sintomi cardiovascolari non siano riconosciuti come tali da medici e pazienti.
“Nello statement vengono descritti in dettaglio i sintomi di sei comuni patologie cardiovascolari, mettendo in luce le similitudini e le differenze tra le condizioni e anche le differenze tra i sessi in termini di presentazione e descrizione dei sintomi stessi” spiega Corinne Jurgens, professore associato al alla Connell School of Nursing del Boston College, che ha guidato il gruppo di lavoro.
Ecco, in sintesi, quanto riportato nello statement.
Sindromi coronariche acute
- Senza dubbio il sintomo più comune riferito dai pazienti con sindrome coronarica acuta è il dolore al petto, descritto come pressione substernale o fastidio e che può estendersi anche a spalla, braccio e parte superiore della schiena.
- Gli altri sintomi che possono presentarsi in concomitanza con il dolore al petto includono dispnea, diaforesi, fatigue, nausea e capogiri.
- Rispetto agli uomini, le donne in genere riferiscono più sintomi oltre al dolore al petto.
- Uno dei problemi nell’interpretare i sintomi delle sindromi coronariche acute è la mancanza di un consensus sulla durata della fase prodromica (in letteratura: da 1 a 48 ore prima dell’evento).
- Non esistono strumenti standard per misurare i sintomi di queste sindromi. Nella pratica clinica può essere utile tenere traccia dei sintomi nel tempo in termini di intensità e impatto sulla vita quotidiana.
Scompenso cardiaco
- La dispnea è il principale sintomo dello scompenso cardiaco e la ragione principale per cui un paziente si rivolge al medico.
- Oltre alla dispnea, altri sintomi potenzialmente associati allo scompenso includono problemi gastrointestinali come nausea, vomito o perdita di appetito. Possono inoltre essere presenti fatigue, insonnia, dolore (al petto o altrove), disturbi dell’umore (ansia e depressione).
- I pazienti con scompenso possono presentare anche disturbi cognitivi (problemi di memoria, brain fog), che tra l’altro compromettono la capacità del paziente stesso di riconoscere eventuali altri sintomi che si possono presentare.
- Gli anziani in genere riferiscono meno problemi di dispnea rispetto ai giovani, ma bisogna tener conto del fatto che spesso i pazienti anziani hanno difficoltà nel riconoscere la dispnea.
- Rispetto agli uomini, le donne riferiscono una più ampia gamma di sintomi, inclusa una maggiore intensità del dolore, nervosismo, edema e sudorazione.
Valvulopatie
- Le valvulopatie sono una causa frequente di scompenso cardiaco. In assenza di disfunzioni gravi, i pazienti possono rimanere asintomatici per lunghi periodi e presentare in seguito un periodo di progressione dei sintomi.
- Oltre alla dispnea e a sintomi simili a quelli dello scompenso cardiaco, le valvulopatie possono associarsi a ipertensione polmonare.
- Rispetto agli uomini, le donne presentano più spesso dispnea, intolleranza all’esercizio e fragilità fisica con la progressione della patologia.
- Gli uomini hanno una maggior probabilità di riferire dolore al petto.
Ictus
- I sintomi acuti dell’ictus spesso sono utili per predire la disabilità è la qualità di vita dopo l’ictus.
- La tempestività di intervento è fondamentale in caso di ictus come ricorda l’acronimo FAST (“veloce”) utilizzato per riconoscere i sintomi e ridurre i rischi di disabilità a lungo termine o decesso.
- F (Face, faccia), ovvero paresi facciale; A (Arms, braccia) ovvero deficit motorio degli arti superiori; S (Speech, linguaggio), difficoltà nel linguaggio; T (Time, tempo): in presenza anche di uno solo di questi sintomi è fondamentale chiamare immediatamente i soccorsi.
- Le donne hanno maggiori probabilità di presentare anche sintomi meno comuni come mal di testa, alterazioni mentali o coma.
- È fondamentale valutare dolore e ansia dopo l’ictus, tenendo conto che il dolore post-ictus può manifestarsi anche dopo mesi dall’evento principale, con un picco di prevalenza a 4-6 mesi.
Aritmie
- Le palpitazioni rappresentano il sintomo principale di molte aritmie. Il battito cardiaco può essere percepito e descritto come irregolare, accelerato o con interruzioni.
- Tra gli altri sintomi potenzialmente associati alle diverse aritmie sono inclusi fatigue, dispnea, ma anche dolore, capogiri e mancamenti.
- Le donne con fibrillazione atriale presentano con maggior frequenza palpitazioni rispetto agli uomini, che invece sono più spesso asintomatici.
- Nei pazienti anziani aumenta la probabilità di sintomi atipici o di disturbo asintomatico.
Malattie vascolari periferiche
- Tali patologie possono essere di natura arteriosa o venosa.
- Le patologie vascolari arteriose possono essere asintomatiche o presentarsi con sintomi tipici come il dolore a riposo che interessa, nei casi più gravi, gli arti inferiori, i piedi e le dita dei piedi.
- Circa un terzo dei pazienti zoppica a causa del dolore al polpaccio che si presenta in uno o entrambi gli arti, insorge con il movimento e poi si risolve nel giro di 10 minuti a riposo o in piedi da fermi.
- Le patologie vascolari arteriose sintomatiche incrementano il rischio di eventi cardiovascolari maggiori (negli uomini più che nelle donne) e si associano anche a depressione (nelle donne più che negli uomini).
- Le donne con patologie vascolari arteriose mostrano inoltre un declino più rapido e una peggiore qualità di vita rispetto agli uomini.
- Anche le patologie vascolari venose possono essere asintomatiche o sintomatiche. I sintomi principali includono dolore e pesantezza agli arti, fatigue, crampi, sindrome delle gambe senza riposo.
“Migliorare i sintomi cardiovascolari è parte integrante della gestione di queste patologie ed è fondamentale comprendere che i sintomi non sono statici, ma possono variare nel tempo anche in termini di intensità” spiegano gli autori, che poi concludono: “Servono ulteriori dati sulla relazione tra sintomi ed eventi clinici, soprattutto nelle persone con diverse comorbilità. Nonostante le limitazioni negli strumenti di misurazione dei sintomi e la complessità delle manifestazioni e delle percezioni dei pazienti, i sintomi hanno un ruolo di primo piano nella diagnosi, nel monitoraggio e nel trattamento delle patologie cardiovascolari”.
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