L’uso di inibitori della pompa protonica è legato a un rischio inferiore di sviluppare tumori femminili

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Conclusioni

  • Secondo uno studio a livello nazionale, di popolazione, di 16 anni condotto a Taiwan, le donne che assumono inibitori della pompa protonica (proton pump inhibitor, PPI) possono presentare un rischio inferiore di sviluppare tumori femminili.
  • La riduzione del rischio risulta massima per i tumori mammari e ovarici nelle donne di età compresa tra 20 e 64 anni e per i tumori della cervice ed endometriali nelle donne di età compresa tra 40 e 64 anni.
  • Non si osserva espressamente alcuna riduzione del rischio nelle donne anziane.

Perché è importante

  • I risultati suggeriscono che i PPI possono prevenire i tumori femminili nelle donne non anziane.
  • L’uso di PPI è aumentato rapidamente negli ultimi anni, grazie alla loro efficacia nella malattia da reflusso gastroesofageo e nelle ulcere peptiche.
  • Molti soggetti utilizzano i PPI a lungo termine.
  • I risultati possiedono plausibilità biologica, basata sulla riduzione del pH intracellulare indotta dai PPI, che possiede proprietà di prevenzione dei tumori.

Disegno dello studio

  • Studio caso-controllo, annidato, in una coorte di 23 milioni di soggetti del database contenente informazioni su farmaci e diagnosi dell’Health and Welfare Data Science Center di Taiwan (periodo 2000–2016).
  • I tumori hanno ricevuto conferma anatomo-patologica mediante il collegamento al Registro tumori di popolazione di Taiwan.
  • L’uso di PPI (per almeno 2 mesi nei 2 anni precedenti la diagnosi indice di cancro) è stato confrontato tra casi annidati di tumore femminile di nuova diagnosi (n=233.173) rispetto a controlli annidati senza tumori femminili (n=932.692) nel periodo di 16 anni, con appaiamento in base a età, sesso e data della visita.
  • L’associazione tra uso di PPI e tumori femminili è stata corretta per potenziali fattori confondenti che includevano l’uso di farmaci (metformina, aspirina e statine, anch’essi noti per la riduzione del rischio di cancro).
  • Finanziamento: National Science and Technology Council di Taiwan; Ministero dell’Istruzione di Taiwan.

Risultati principali

  • Complessivamente, l’uso di PPI è risultato associato a una riduzione del 14% del rischio di tumori femminili incidenti (aOR=0,86; IC 95%, 0,80–0,91).
  • È stata osservata una riduzione del rischio nei tumori ovarici e mammari incidenti nelle donne di età compresa tra 20 e 39 anni:
    • tumore mammario, aOR=0,69; IC 95%, 0,56–0,84, una riduzione del 31%;
    • tumore ovarico, aOR=0,58; IC 95%, 0,34–0,99, una riduzione del 42%.
  • È stata osservata una riduzione del rischio di tumori mammari e ovarici incidenti anche nelle donne di età compresa tra 40 e 64 anni:
    • tumore mammario, aOR=0,89; IC 95%, 0,86–0,94, una riduzione dell’11%;
    • tumore ovarico, aOR=0,87; IC 95%, 0,75–0,99, una riduzione del 13%.
  • È stata inoltre osservata una riduzione del rischio di tumori della cervice ed endometriali incidenti nelle donne di età compresa tra 40 e 64 anni:
    • tumore della cervice, aOR=0,79; IC 95%, 0,73–0,86, una riduzione del 21%;
    • tumore endometriale, aOR=0,72; IC 95%, 0,65–0,81, una riduzione del 28%.
  • Non sono state osservate associazioni significative nelle donne di età ≥65 anni.

Limiti

  • Disegno retrospettivo osservazionale.
  • I risultati non erano causali.
  • Mancanza di informazioni sullo stile di vita delle pazienti, sull’aderenza ai farmaci, sul dosaggio dei PPI e sui dati di laboratorio.