Lo stato di fumatore influenza gli esiti del trattamento oncologico?
- Schaefers C & al.
- Eur J Cancer
- Univadis
- Notizie di oncologia
Il fumo attivo durante il trattamento oncologico è associato a una sopravvivenza peggiore, riporta una metanalisi.
La cessazione del fumo determina risultati simili a quelli dei non fumatori.
Questa metanalisi di 12 studi ha incluso 31.785 pazienti con 6 diversi tipi di tumore.
In generale, il fumo attivo durante il trattamento oncologico è risultato associato a una peggiore sopravvivenza complessiva (overall survival, OS; HR=1,61; P=0,007) e mortalità tumore-specifica (cancer-specific mortality, CSM; HR=1,25; P=0,046) rispetto a ex-fumatori/non fumatori, mentre ex-fumatori e non fumatori hanno evidenziato OS (HR=1,01; P=0,818) e CSM (HR=1,04; P=0,324) simili.
Le principali limitazioni dello studio sono la mancanza di dati a livello di singoli pazienti, lo stato di fumatore autoriferito e l’eterogeneità tra gli studi inclusi.
Il fumo di sigaretta è risultato associato al 35% di tutti i decessi correlati a tumore. Gli sperimentatori dello studio ipotizzano che il fumo attivo comprometta l’esito relativo ai tassi di sopravvivenza dei pazienti che ricevono un trattamento oncologico attivo, mentre i pazienti che smettono di fumare possono aspettarsi esiti simili a quelli dei non fumatori.
Suggeriscono che i principali motivi della compromissione degli esiti in caso di fumo attivo potrebbero includere un aumento della promozione della proliferazione, migrazione, invasione e angiogenesi delle cellule tumorali. Inoltre, il fumo può compromettere la distribuzione dei farmaci oncologici e aumentare le tossicità del trattamento, portando quindi a riduzioni della dose di chemioterapia.
È necessaria ulteriore ricerca per confermare i risultati e quantificare gli effetti osservati in ulteriori categorie di malattia e con diversi approcci terapeutici e fattori di rischio.
È noto che i trattamenti per la cessazione di fumo e tabacco sono efficaci nell’aiutare i fumatori a smettere. Secondo gli autori “comprendere i fattori psicologici che facilitano l’adozione con successo dei programmi di cessazione del fumo sarà un altro fattore importante per aiutare i pazienti oncologici a smettere di fumare”.
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