Linee guida per la gestione dell’ipercalcemia correlata al cancro
- Univadis
- Notizie di oncologia
L’ipercalcemia di malignità (hypercalcemia of malignancy, HCM) è la complicanza metabolica più comune osservata nei pazienti oncologici ed è associata a un alto grado di morbilità e mortalità. Si stima colpisca dal 2% al 30% dei pazienti e si osserva più frequentemente nei pazienti affetti da tumore mammario, polmonare e renale, nonché da mieloma multiplo.
La Endocrine Society ha ora creato il primo quadro di riferimento per il trattamento dell’HCM.
Le linee guida sono state pubblicate online il 21 dicembre 2022 su Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism e appariranno nell’edizione cartacea di marzo 2023.
“Le nostre linee guida hanno seguito una procedura rigorosa per esaminare le evidenze finora disponibili e offrono un flusso di lavoro per le cure cliniche basato sulla gravità e sulla fisiopatologia dell’ipercalcemia di malignità, tenendo conto di fattori contestuali”, afferma il Dott. Ghada El-Hajj Fuleihan, MPH, dell’American University of Beirut, Beirut, Libano, e presidente del comitato che ha redatto le linee guida.
Aggiunge che attualmente gli operatori sanitari dispongono di poche raccomandazioni basate sull’evidenza in merito a quali farmaci utilizzare per trattare questa condizione.
L’introduzione di agenti chemioterapici più efficaci ha contribuito a ridurre i tassi di mortalità per HCM, nonché la sua incidenza, spiega in una dichiarazione. “Oltre ai migliori trattamenti antineoplastici, possiamo trattare la HCM con farmaci volti a rallentare il riassorbimento (disgregazione) osseo e il rilascio di calcio nel sangue”, aggiunge.
Un comitato multidisciplinare di esperti
Le nuove linee guida sono state redatte da un gruppo multidisciplinare di esperti clinici. Le raccomandazioni includono quanto segue:
- È raccomandato il trattamento con bifosfonati per via endovenosa o denosumab rispetto alla gestione senza questi agenti.
- È suggerito il trattamento con denosumab piuttosto che con bifosfonati per via endovenosa.
- Negli adulti con HCM grave, definita come calcio sierico >14 mg/dl (3,5 mmol/l), è suggerita una combinazione di calcitonina e un bifosfonato per via endovenosa o denosumab come trattamento iniziale rispetto a solo un bifosfonato per via endovenosa o denosumab. A causa della tachifilassi, il trattamento con calcitonina deve essere limitato a 48–72 ore.
- Per i pazienti con HCM refrattaria/ricorrente in terapia con un bifosfonato per via endovenosa è suggerito denosumab.
- Per la HCM causata da tumori associati ad alti livelli di calcitriolo, come i linfomi, e negli adulti già in terapia con glucocorticoidi, ma che continuano a presentare ipercalcemia grave o sintomatica, è suggerita l’aggiunta di un bifosfonato per via endovenosa o denosumab.
- Nei casi di HCM dovuti a carcinoma paratiroideo, il pannello suggerisce il trattamento con un calcimimetico o un bifosfonato per via endovenosa o denosumab; oltre a
- valutare il trattamento chirurgico, se fattibile, una volta ottenuto il controllo dell’ipercalcemia grave.
- A seconda della situazione clinica e della gravità dell’ipercalcemia, è utile un bifosfonato per via endovenosa o denosumab prima dell’avvio del calcimimetico. Per i pazienti con lieve ipercalcemia e sintomi correlati, è suggerito l’avvio di terapia con calcimimetici. Tuttavia, nel caso dei soggetti con ipercalcemia da moderata a grave e sintomi correlati, la terapia iniziale deve essere un bifosfonato o denosumab.
- Nei pazienti con ipercalcemia dovuta a carcinoma paratiroideo non adeguatamente controllata nonostante il trattamento con un calcimimetico, è suggerita l’aggiunta di un bifosfonato per via endovenosa o denosumab.
- Per i pazienti con ipercalcemia dovuta a carcinoma paratiroideo non adeguatamente controllata con un bifosfonato per via endovenosa o denosumab, il pannello suggerisce l’aggiunta di un calcimimetico.
“Le raccomandazioni offrono un quadro di riferimento per la gestione medica degli adulti con HCM e includono importanti fattori decisionali e contestuali”, conclude il comitato. “Le linee guida sottolineano le attuali lacune nelle nostre conoscenze che possono essere utilizzate per stabilire piani di ricerca futuri”.
L’articolo è un adattamento dell’originale, scritto da Roxanne Nelson, apparso su Medscape.com, parte di Medscape Professional Network.
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