L’immunoterapia con nivolumab non è associata a tossicità ematologica nei pazienti oncologici

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Una metanalisi riporta una minore incidenza di tossicità ematologica rispetto a farmaci simili.

Contesto

  • L’inibitore del checkpoint immunitario nivolumab è approvato negli Stati Uniti e in Europa per almeno 10 tipi di cancro, tra cui melanoma, tumore polmonare non a piccole cellule, carcinoma a cellule renali e tumori gastrici.
  • Nivolumab agisce inibendo la molecola immunosoppressiva proteina di morte cellulare programmata 1.
  • Nessuna revisione completa o metanalisi ha esaminato la sua potenziale tossicità ematologica.

Conclusioni

  • Nivolumab è associato a una tossicità ematologica inferiore rispetto a farmaci simili nei pazienti oncologici.

Perché è importante

  • Questa metanalisi, la prima del genere, offre rassicurazioni a medici e pazienti.
  • Nivolumab può essere escluso come fonte di tossicità ematologica nei pazienti oncologici trattati con più farmaci.

Disegno dello studio

  • Metanalisi di cinque sperimentazioni cliniche randomizzate di fase 3 che hanno coinvolto 2.399 pazienti affetti da vari tumori, identificate dopo una ricerca nei database PubMed, Embase, Web of Science e China National Knowledge Infrastructure.
  • Esiti primari: anemia, neutropenia e leucopenia.
  • Finanziamento: nessuno.

Risultati principali

  • Nivolumab è risultato associato a un rischio inferiore di tossicità ematologica rispetto a farmaci simili (es. dacarbazina, docetaxel ed everolimus).
    • Anemia: rischio relativo (RR)=0,343; IC 95%, 0,177–0,663, una riduzione del rischio del 66%.
    • Neutropenia: RR=0,020; IC 95%, 0,008–0,053, una riduzione del rischio del 98%.
    • Leucopenia: RR=0,054; IC 95%, 0,015–0,191, una riduzione del rischio del 95%.

Limiti

  • Eterogeneità tra gli studi legata a dosi e frequenze diverse di nivolumab, a farmaci di controllo diversi e/o a tipi di tumori diversi.