Le sopravvissute al tumore mammario negli Stati Uniti riferiscono ritardi delle cure durante la pandemia di COVID-19
- Papautsky EL & al.
- Breast Cancer Res Treat
- Univadis
- Notizie di oncologia
Conclusioni
- Secondo un’indagine, circa la metà di tutte le sopravvissute al tumore mammario negli Stati Uniti riferisce ritardi delle cure oncologiche durante le prime settimane della pandemia di COVID-19.
Perché è importante
- Nel prossimo decennio si potrebbero verificare nel Paese decine di migliaia di decessi per cancro in eccesso a causa dei ritardi nella diagnosi e nelle cure correlati alla COVID-19.
Disegno dello studio
- Un’indagine su Internet che ha incluso adulte di razza diversa (età media: 47,8 anni) reclutate tramite campionamento a valanga.
- Gli inviti a partecipare all’indagine sono stati inviati a reti di supporto di pazienti con tumore mammario tramite social media ed e-mail.
- Finanziamento: nessuno.
Risultati principali
- Su 609 partecipanti all’indagine, il 44% ha riferito ritardi in tutti gli aspetti delle cure e del trattamento.
- L’incidenza dei ritardi nelle cure era maggiore tra le pazienti più giovani (età media delle pazienti che hanno riferito ritardi rispetto a quelle che non ne hanno riferiti: 45,94 vs. 48,98 anni).
- I ritardi riguardavano più comunemente gli appuntamenti in ospedale per visite di routine o di follow-up, la ricostruzione mammaria chirurgica, gli esami di diagnostica per immagini e le analisi di laboratorio.
- I ritardi erano meno comuni per la consulenza e i test genetici e per le terapie orali.
- Razza, assicurazione, centro di cura e stadio del tumore non hanno evidenziato associazioni significative con i ritardi del trattamento.
Limiti
- Mancanza di una convalida dell’indagine.
- Potenziale distorsione da selezione.
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