Le infezioni sessualmente trasmissibili sono aumentate a livello mondiale

  • Andrea Jiménez
  • Uniflash
L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano

Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) del 2021, si stima che ogni anno circa 374 milioni di persone contraggano una delle seguenti malattie: clamidia, gonorrea, sifilide e infezione da tricomonas. Inoltre, più di 500 milioni di persone sono portatrici del viris dell'Herpes Simplex (HSV) in una popolazione di età compresa tra 15 e 49 anni. Come spiega Cristina Epalza, membro del gruppo di lavoro sul virus dell'immunodeficienza umana (HIV) e le malattie sessualmente trasmesse della Società Spagnola di Malattie Infettive Pediatriche (SEIP), "l'aumento dell'incidenza delle malattie sessualmente trasmissibili è un fenomeno globale che colpisce sia uomini che donne. E molto probabilmente la causa di fondo è il progressivo cambiamento delle abitudini sessuali nella società".

Nei Paesi europei, i casi di infezioni sessuali sono aumentati nell'ultimo decennio a causa di diversi fattori. Soprattutto fra gli adolescenti, è stata registrata una diminuzione dell'uso sistematico del preservativo e in questa fascia di età l'incidenza e la prevalenza delle infezioni sessualmente trasmissibili è salita alle stelle. "Oltre al calo dell'uso del preservativo, il fatto che l'età di inizio dei rapporti sessuali si stia progressivamente abbassando ha senza dubbio avuto un impatto importante sull'aumento del numero di diagnosi in questo gruppo", afferma Epalza.

Il papillomavirus umano (HPV), responsabile della maggior parte dei tumori del collo dell'utero, che in Italia ha una prevalenza del 6% circa nelle donne, rispetto alla media europea dell'8,2%, è una delle malattie sessualmente trasmesse più frequenti nell'adolescenza.

Secondo l'Istituto superiore di sanità in Italia i casi di Chlamydia trachomatis nel 2019 hanno mostrato un incremento del 33% in particolare nelle donne (+65%). I giovani tra i 15 e i 24 anni mostrano una prevalenza di casi di infezione quadrupla rispetto agli over 24. Ed è più che raddoppiato, negli ultimi quindici anni, il numero di donne con herpes genitale. I casi di gonorrea sono raddoppiati negli ultimi cinque anni analizzati. Di contro, in quattro anni (dal 2016 al 2019) il numero di casi di condilomi ano-genitali si è ridotto, molto probabilmente grazie alle campagne vaccinali anti-HPV in femmine e maschi.

Sebbene a livello globale i dati relativi all'infezione da HIV in pediatria siano incoraggianti, gli adolescenti sono una delle popolazioni a livello mondiale in cui il numero di nuove diagnosi non è diminuito.

Gli esperti concordano sul fatto che, per essere più efficaci nella prevenzione delle infezioni da HIV negli adolescenti, è necessario rafforzare un pacchetto di misure che includa la promozione della salute sessuale in tutti i settori, l'uso di preservativi e la loro disponibilità gratuita nei luoghi frequentati da questo gruppo, la facilitazione di accesso al sistema sanitario, la diagnosi precoce e la sensibilizzazione e formazione dei professionisti che lavorano con gli adolescenti sia in ambito sanitario che educativo.

L'educazione sessuale dovrebbe essere rafforzata già durante l’infanzia e dovrebbe essere affrontata globalmente come società e in diversi ambiti (centri educativi, famiglie e centri sanitari). "È necessario realizzare campagne per gli adolescenti, ma anche promuovere la formazione delle famiglie e dei professionisti (ambienti educativi e sanitari). E tutto ciò continuerà a essere insufficiente se non sarà accompagnato dai cambiamenti strutturali, dalla fornitura di mezzi, risorse, infrastrutture e personale che una protezione della salute degna richiede", conclude Epalza.

 

Alcuni numeri in Italia

Come riporta la pagina Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), le uniche infezioni sessualmente trasmisse (IST) a notifica obbligatoria sono la gonorrea, la sifilide e la pediculosi del pube. Pertanto le stime nazionali si riferiscono a quei dati.

Per sopperire a questa mancanza di informazioni e per adeguarsi alle normative internazionali, sono stati introdotti altri due sistemi entrambi coordinati dal Centro Operativo AIDS (CoA) dell’ISS.  Come si legge nella sezione epidemiologia di Epicentro, è stato registrato un incremento del 41% delle IST dal 2005 al 2019, rispetto al periodo precedente 1991-2004. L’età media, più alta di quella europea, si attesta sui 32 anni. La percentuale maggiore di persone risultate positive alle IST è maschile: il 71,5% di uomini e il 28,5% di donne.

Le patologie più frequenti riscontrate negli ultimi anni sono i condilomi ano-genitali (43% del totale), la sifilide latente (8,2% del totale) e l’herpes genitale (7,2% del totale). Il numero di casi di infezione da Chlamydia trachomatis ha visto un aumento del 33% dal 2017 al 2019. E un andamento simile è stato registrato anche con la gonorrea: dal 2000 al 2019 i casi sono aumentati di circa tre volte e mezzo. L’unica IST che ha visto un calo è la sifilide, il cui numero di casi è dimezzato nel periodo 2000-2019 negli uomini eterosessuali e nelle donne. Tuttavia ha registrato un aumento negli  MSM (men who have sex with men - uomini che hanno rapporti sessuali con gli uomini).