Le bevande zuccherate, un rischio per il fegato delle donne

  • Alessia De Chiara
  • Notizie dalla letteratura
L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano

Messaggi chiave

  • Il consumo di bevande zuccherate, ma non di quelle dolcificate artificialmente, aumenta il rischio di cancro al fegato e la mortalità per malattia epatica cronica nelle donne in post-menopausa.
  • Tra le partecipanti che consumavano almeno una bevanda zuccherata al giorno si è riscontrata, rispetto a chi ne consumava al massimo 3 al mese, una più alta incidenza dei due eventi.

 

Perché è importante 

  • Sono disponibili pochi studi epidemiologici sulla relazione tra fattori nutrizionali, cancro al fegato e mortalità da malattia epatica cronica.
  • Considerando il crescente consumo di bevande con dolcificanti artificiali di diversa natura, sarà necessario studiarne l'associazione con il rischio di cancro al fegato.

 

Come è stato condotto lo studio

  • Sono state incluse quasi 99.000 donne tra i 50 e i 79 anni, partecipanti al Women’s Health Initiative tra il 1993 e il 1998 presso 40 centri statunitensi seguite fino al 2020.
  • È stata effettuata un’analisi del consumo di bevande zuccherate, valutato al basale con un questionario e definito come la somma del consumo regolare di soft drink e bevande alla frutta (escluso i succhi freschi).
  • Il consumo di bevande dolcificate in maniera artificiale è stato misurato dopo 3 anni.

 

Risultati principali

  • Durante un follow-up mediano di circa 21 anni, 207 donne hanno sviluppato un cancro al fegato e 148 sono decedute a causa di malattia epatica cronica.
  • Al basale il 6,8% consumava almeno una porzione di bevanda zuccherata al giorno e a 3 anni di follow-up il 13,1% consumava almeno una di bevanda dolcificata artificialmente.
  • Le donne che consumavano almeno una bevanda zuccherata al giorno avevano, rispetto a chi ne consumava al massimo 3 al mese, un maggior rischio di cancro al fegato (incidenza 18 contro 10,3 per 100.000 anni persona; HR aggiustato 1,85) e mortalità da malattia epatica cronica (17,7 contro 7,1 per 100.000 anni persona; HR aggiustato 1,68).
  • Il consumo di soft drink si associava a mortalità per malattia epatica cronica (19,8 contro 7,2 per 100.000 anni persona, HR aggiustato 1,8) ma non al rischio di cancro al fegato.