La terapia farmacologica nel suicidio funziona?
- Benedetta Pagni
- Notizie dalla letteratura
Messaggi chiave
- I risultati dello studio comparativo sull’efficacia di diverse farmacoterapie per pazienti a rischio di suicidio con un disturbo borderline di personalità (DBP) suggeriscono che i farmaci per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) sono quelli che hanno mostrato una maggiore efficacia.
Perché è importante
- Il comportamento suicidario nei pazienti con un DBP è frequente e di grande importanza clinica.
- La comprensione dell’efficacia dei diversi farmaci disponibili per la gestione dei pazienti con DBP con comportamenti suicidari non è ancora nota.
- Spesso, a causa della carenza di risorse assistenziali e di un adeguato supporto psicoterapeutico, pazienti e medici ricorrono solo alla farmacoterapia.
Come è stato condotto lo studio
- Sono stati analizzati 22 601 pazienti presi da diversi database svedesi (ospedalieri, ambulatori specialistici, di invalidità, ecc..). I partecipanti hanno un’età compresa fra i 16 e i 65 anni e hanno ricevuto un trattamento terapeutico per il DBP fra il 2006 e il 2021.
- Il follow-up è stato di 16 anni, durante i quali sono stati riportati 8513 ospedalizzazioni per tentato suicidio e 316 suicidi effettivi.
- I trattamenti comparati per l’efficacia sulla prevenzione del rischio di suicidio sono stati suddivisi nei seguenti macrogruppi: benzodiazepine e similari, antipsicotici, antidepressivi, stabilizzatori dell’umore e farmaci per l’ADHD.
Risultati
- Del totale dei pazienti analizzati, il 15,7% (3 540) erano uomini con un’eta media [SD] di 29.9 [9.9] anni.
- I trattamenti con farmaci per l’ADHD sono risultati associati a una riduzione del rischio di tentato o completo suicidio (HR, 0.82; 95% CI, 0.72-0.92; FDR corretto P = .001).
- Gli stabilizzatori dell’umore non hanno raggiunto nessun outcome primario (HR, 1.00; 95% CI, 0.91-1.10; FDR corretto P = .99); i dati erano insufficienti a determinare un'associazione.
- Le farmacoterapie a base di benzodiazepine (HR, 1.62; 95% CI, 1.49-1.76; FDR corretto P< .001), antidepressivi (HR, 1.33; 95% CI, 1.22-1.44; FDR corretto P < .001) e antipsicotici (HR, 1.22; 95% CI, 1.12-1.32; FDR corretto P < .001) risultano invece associate a un incremento del rischio di suicidio.
- Mentre i trattamenti per l’ADHD suggeriscono esiti favorevoli per i pazienti, le benzodiazepine sono risultate consistentemente associate a un incremento del rischio di tentato o completo suicidio. Ulteriori studi sono necessari per confermare i dati.
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