La terapia adiuvante con atezolizumab non ha successo in un sottogruppo di tumore renale
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Conclusioni
- La terapia adiuvante con atezolizumab non migliora gli esiti clinici dei pazienti affetti da carcinoma a cellule renali sottoposti a nefrectomia con o senza metastasectomia che presentano un rischio aumentato di recidiva rispetto al placebo.
Perché è importante
- I risultati sconsigliano l’uso di terapia adiuvante con atezolizumab in questo quadro.
- La combinazione nivolumab e ipilimumab non ha raggiunto l’endpoint primario di sopravvivenza libera da malattia nella sperimentazione di fase 3 CheckMate 914.
- Nelle parole degli autori: “Lo studio IMmotion010 ha ottenuto risultati contrastanti rispetto a una sperimentazione pubblicata precedentemente sull’immunoterapia adiuvante nel carcinoma a cellule renali sottoposto a resezione completa, KEYNOTE-564. Dato il numero crescente di sperimentazioni che non riscontrano benefici per l’immunoterapia adiuvante, i risultati suggeriscono una maggiore attenzione nella selezione dei pazienti con questo approccio”.
Disegno dello studio
- Sperimentazione di fase 3, randomizzata, in doppio cieco, multicentrica IMmotion010 di 778 pazienti affetti da carcinoma a cellule renali sottoposti a resezione e assegnati casualmente a ricevere terapia adiuvante con atezolizumab o placebo.
- Finanziamento: F. Hoffmann-La Roche; Genentech.
Risultati principali
- Il follow-up mediano è stato di 44,7 mesi.
- Il tempo mediano dalla randomizzazione alla successiva terapia oncologica è stato di 13,2 mesi nel gruppo trattato con atezolizumab e di 8,9 mesi nel gruppo placebo.
- Nessuna differenza nella sopravvivenza libera da malattia tra gruppo trattato con atezolizumab e gruppo placebo (57,2 vs. 49,5 mesi; HR=0,93; P=0,50).
- Nel sottogruppo di pazienti con espressione del ligando 1 della proteina di morte cellulare programmata nelle cellule immunitarie ≥1%, la sopravvivenza libera da malattia è risultata simile tra gruppi.
- Al cut-off dei dati la sopravvivenza complessiva è risultata simile tra gruppi (HR=0,97; IC 95%, 0,67–1,42).
- Gli eventi avversi di grado 3–4 più frequenti sono stati ipertensione, iperglicemia e diarrea.
- Il tasso di eventi avversi gravi è stato rispettivamente del 18% nel gruppo trattato con atezolizumab e del 12% nel gruppo placebo.
- Non sono stati riportati decessi correlati al trattamento.
Limiti
- Dati relativi alla sopravvivenza complessiva immaturi.
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