La soddisfazione del paziente cala se il medico non asseconda le sue richieste

  • Cristina Ferrario — Agenzia Zoe
  • Notizie dalla letteratura
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Messaggi chiave

  • Il rifiuto da parte del medico di assecondare le richieste degli assistiti si traduce in una ridotta soddisfazione del paziente rispetto a quando la richiesta viene accolta.
  • L’insoddisfazione non emerge indistintamente per tutte le richieste negate, ma solo per alcune di esse.
  • E’ importante che i medici imparino a gestire i pazienti e le loro richieste in modo più efficace.

Descrizione dello studio

  • Nello studio osservazionale trasversale sono state prese in considerazione 1.319 visite ambulatoriali presso 56 medici di famiglia effettuate su 1.141 adulti di età media (DS) pari a 45,5 (16,1) anni e in maggioranza donne (68,4%).
  • La soddisfazione dei pazienti è stata valutata utilizzando alcune voci del questionario Consumer Assessment of Healthcare Providers and Systems Clinician and Group (CG-CAHPS) Adult Visit, partendo dalle quali è stato calcolato un punteggio di soddisfazione (α di Cronbach=0,80), trasformato poi in percentili.
  • Sono state calcolate le differenze medie aggiustate nella soddisfazione del paziente di fronte alla negazione da parte del medico di 7 differenti richieste (visita specialistica, farmaci antidolorifici, antibiotici, altre nuove terapie, esami di laboratorio, esami radiologici, altri esami) rispetto alla accettazione della richiesta stessa.
  • Le analisi hanno tenuto conto di diversi fattori legati al paziente quali caratteristiche socio-demografiche, peso, stato di salute, personalità, preoccupazione per la salute, precedente visita dal medico.
  • Fonte di finanziamento: Department of Family and Community Medicine della University of California Davis.

Risultati principali

  • Nel 68% delle visite ambulatoriali analizzate è stata avanzata almeno una richiesta da parte del paziente e nell’85,2% dei casi tale richiesta è stata assecondata.
  • Le richieste hanno riguardato in particolare visite specialistiche (n=294; 21,1%); antidolorifici (n=271; 20,5%); antibiotici (n=107; 8,1%); altri nuovi farmaci (n=271; 20,5%); esami di laboratorio (n=448; 34,0%); esami radiologici (n=153; 11,6%) e altri esami (n=147; 11,1%).
  • Rispetto alla decisione del medico di soddisfare la richiesta, il suo rifiuto è risultato assoiato a una soddisfazione più bassa per quanto riguarda visite specialistiche, antidolorifici, altri nuovi farmaci e analisi di laboratorio (differenza percentile media aggiustata: -19,75 [IC 95%: da -30.75 a -8,74]; −10,72 [IC 95%: da −19,66 a −1,78]; −20,36 [IC 95%: da −29,54 a −11,18] e −9,19 [IC 95%: da −17,50 a −0,87]), rispettivamente.

Limiti dello studio

  • Altre caratteristiche dei pazienti e altre tipologie di richieste potrebbero influenzare la soddisfazione finale nei confronti del medico.
  • La durata del rapporto con il medico, non presa in considerazione nello studio, potrebbe avere un peso sulla soddisfazione del paziente.

Perché è importante

  • La soddisfazione del paziente nei confronti del proprio medico è fondamentale per garantire il buon funzionamento dei sistemi sanitari.
  • Nonostante ciò, non c’è ancora consenso unanime su come misurare tale soddisfazione e come utilizzare i risultati delle valutazioni per migliorare la qualità del rapporto medico-paziente.
  • Gli studi oggi disponibili hanno valutato la soddisfazione generale, senza tenere conto delle potenziali differenze legate alal tipologia di richiesta effettuata e alle caratteristiche del paziente. 

Il parere dell’esperto

«La formazione dei medici è fondamentale per permettere loro di gestire le richieste del paziente e di mantenere alto il livello di soddisfazione dei propri assistiti indipendentemente dal fatto che le richieste vengano o meno assecondate. Una delle strategie che si è già rivelata vincente, per esempio nel caso degli antibiotici, consiste nel preparare i medici alle possibili obiezioni dei pazienti, che devono comunque essere coinvolti e informati sul perché del rifiuto». Ross JS. Yale University School of Medicine, New Haven, Connecticut.