La realtà virtuale per ridurre il peso delle terapie oncologiche

  • Daniela Ovadia — Agenzia Zoe
  • Attualità mediche
L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano

di Cristina Ferrario

 

“Distrarre” le pazienti attraverso esperienze di realtà virtuale aiuta a ridurre lo stress psicofisico che deriva da una diagnosi di tumore e dai successivi trattamenti. È quanto emerge dallo studio Patient’s dream, portato a termine dai ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena - IRCCS di Roma e i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Frontiers in Oncology.

“La diagnosi di tumore porta con sé complesse conseguenze di tipo emotivo che possono includere ansia, depressione, incertezza per il futuro” spiegano gli autori guidati da Alessandra Fabi, primo nome dell’articolo. “La proposta delle successive terapie aumenta ulteriormente lo stress e il disagio psicofisico anche a causa degli effetti collaterali dei trattamenti” aggiungono, sottolineando l’importanza di identificare strategie per alleviare questo disagio.

Da qui lo studio Patient’s dream, nel quale sono state coinvolte 44 donne con tumore di mammella e ovaio. Prima di iniziare il primo ciclo di chemioterapia, metà delle pazienti sono state assegnate a una “terapia di distrazione” rappresentata da una esperienza immersiva di realtà virtuale, mentre le restanti si sono intrattenute con strumenti più classici come libri, musica, riviste, eccetera.

Gli obiettivi primari includevano la valutazione di stress psicologico, ansia e qualità di vita tra i due bracci di studio, mentre come endpoint secondari sono state valutate la percezione del tempo nel corso della prima seduta di chemioterapia e la tossicità acuta e tardiva.

I dati raccolti nello studio hanno dimostrato una assenza di disturbi prevalenti di ansia e depressione nelle partecipanti e hanno inoltre mostrato una riduzione dello stato di ansia tra prima e dopo il trattamento. “In realtà questa diminuzione è risultata statisticamente significativa nel tempo solo nel gruppo sottoposto all’esperienza di realtà virtuale” precisano gli autori. L’esperienza virtuale ha inoltre aiutato le pazienti che l’hanno vissuta a percepire come più breve il tempo della terapia rispetto al gruppo controllo e sembra aver ridotto l’astenia quando utilizzata nel corso della prima chemioterapia.

“In un’epoca nella quale la qualità di vita dei pazienti oncologici sta assumendo un ruolo fondamentale, il miglioramento dei benefici delle terapie e della sopravvivenza a lungo termine dei pazienti rappresenta un obiettivo primario” affermano gli autori che poi concludono: “I risultati di questo studio supportano ulteriori ricerche sulle esperienze di realtà virtuale con lo scopo di soddisfare il bisogno clinico di terapie non farmacologiche efficaci”.