L’uso di beta-bloccanti al momento del trattamento chirurgico riduce il rischio di recidiva del tumore prostatico
- Sivanesan S & al.
- JAMA Netw Open
- Univadis
- Notizie di oncologia
Conclusioni
- L’uso di beta-bloccanti non selettivi al momento della prostatectomia radicale è associato a una probabilità inferiore di avvio di trattamento per recidiva nei pazienti affetti da tumore prostatico.
- Non si osserva alcuna associazione tra beta-bloccanti selettivi e avvio di trattamento per recidiva.
Perché è importante
- I risultati suggeriscono che l’uso perioperatorio di beta-bloccanti non selettivi al momento del trattamento chirurgico può ridurre il rischio di recidiva.
- Sono necessarie ulteriori valutazioni in sperimentazioni randomizzate.
Disegno dello studio
- Studio di 11.117 pazienti affetti da tumore prostatico sottoposti a prostatectomia radicale.
- L’età mediana al momento della prostatectomia radicale era di 64,8 anni.
- L’esito primario era trattamento per recidiva del tumore dopo la prostatectomia radicale.
- Finanziamento: Norwegian Cancer Society.
Risultati principali
- Al momento dell’intervento chirurgico, l’1,9% dei pazienti era definito utilizzatore di beta-bloccanti non selettivi e il 13,6% utilizzatore di beta-bloccanti selettivi.
- I più comuni beta-bloccanti non selettivi utilizzati sono risultati carvedilolo (56,9%) e propranololo (25,4%).
- L’uso di beta-bloccanti non selettivi al momento dell’intervento chirurgico è risultato associato in modo significativo a una probabilità inferiore di trattamento per recidiva del tumore (aHR=0,64; P=0,03).
- Non è stata osservata alcuna associazione significativa tra uso di beta-bloccanti selettivi e trattamento per recidiva del tumore (aHR=0,96; P=0,62).
Limiti
- Imputazione di alcuni dati mancanti.
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