Conclusioni
- L’European Society for Medical Oncology (ESMO) ha pubblicato un aggiornamento delle proprie linee guida del 2014 sul trattamento del tumore vescicale.
- L’aggiornamento si concentra sul ruolo degli inibitori del checkpoint immunitario e della terapia mirata per la gestione della malattia in stadio avanzato e metastatica.
Principali aggiornamenti
- Inibizione del checkpoint immunitario nella malattia refrattaria al platino:
- è raccomandato pembrolizumab sulla base del miglioramento della sopravvivenza complessiva (overall survival, OS) osservato nello studio KEYNOTE-045 (livello di evidenza: I, grado della raccomandazione: A);
- atezolizumab ha evidenziato segnali positivi in termini di OS coerenti in una popolazione “intent-to-treat” nello studio IMvigor211 e nello studio nella pratica clinica SAUL (II, B);
- si può valutare nivolumab, sulla base del beneficio in termini di OS osservato nello studio CHECKMATE 275 (III, B);
- anche avelumab e durvalumab possono essere presi in considerazione (III C; non approvati dall’Agenzia europea per i medicinali al 22 agosto 2019).
- Tumori uroteliali metastatici positiva per il biomarcatore ligando 1 della proteina di morte cellulare programmata (programmed death ligand 1, PD-L1) non idonei alla terapia di prima linea con cisplatino:
- si possono valutare pembrolizumab o atezolizumab come trattamento di prima linea dei pazienti con malattia PD-L1-positiva (III, B).
- Erdafitinib ed enfortumab vedotin nei tumori uroteliali refrattari al platino:
- si può valutare erdafitinib nei pazienti pretrattati con alterazioni di FGFR2/3 (III, B);
- si può valutare enfortumab vedotin nei pazienti refrattari alla chemioterapia a base di platino e alla terapia anti-proteina di morte cellulare programmata 1/anti-PD-L1 (III, B).
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