L’ora giusta per l’antipertensivo

  • Alessia De Chiara
  • Uniflash
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È meglio prendere i farmaci antipertensivi la mattina o la sera? Pare che la risposta giusta sia la più inattesa, e cioè “quando preferisci”. È quanto suggeriscono i risultati dello studio TIME (Treatment in Morning Versus Evening) presentato qualche mese fa al congresso dell’European Society of Cardiology i cui risultati vengono discussi da Bridget M. Kuehn in un recente articolo apparso su Circulation. In pratica, nello studio l’assunzione dei farmaci antipertensivi al mattino o alla sera non ha modificato il rischio di un evento cardiovascolare dei partecipanti.

Come spiega Kuehn, il crescente interesse sul ruolo dei ritmi circadiani nella salute del cuore ha portato alcuni scienziati a presupporre l’utilità di sincronizzare l’assunzione dei farmaci con questo ciclo. È stato ipotizzato che prendere antipertensivi durante le ore serali possa provocare effetti maggiori e alcuni studi si sono mossi in questa direzione. Uno in particolare, uscito nel 2020 sullo European Heart Journal (Hygia Chronotherapy Trial), aveva mostrato che la somministrazione serale di antipertensivi si associava a una diminuzione degli eventi cardiovascolari del 45%. Dalla sua pubblicazione la ricerca ha suscitato molte controversie, alcune delle quali hanno portato gli editor della rivista a produrre una “letter of concern” e alcuni leader del settore a sostenere che i medici debbano ignorarne i risultati.

Adesso, sottolinea Kuehn, la speranza di molti scienziati è che i risultati di TIME risolvano il dibattito sull’importanza della tempistica di somministrazione del farmaci. “TIME è stato uno dei più grandi studi cardiovascolari mai condotti e fornisce una risposta definitiva alla domanda se i farmaci per abbassare la pressione sanguigna debbano essere assunti al mattino o alla sera” ha affermato Thomas MacDonald, coordinatore dello studio. Allo stesso tempo però Kuehn riferisce anche che il primo autore dello studio Hygia ha fatto notare le importanti differenze tra i due studi, sia nella popolazione di pazienti considerata che nei regimi di dosaggio.

TIME ha incluso oltre 21.0000 pazienti ipertesi con età media di 65 anni randomizzati a prendere il farmaco antipertensivo la mattina o la sera per poi essere seguiti per un follow-up di circa 5 anni. Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative tra i gruppi nella percentuale di pazienti che sono andati incontro a ricovero in ospedale per infarto del miocardio non fatale, ictus non fatale o decesso per cause vascolari (evento che si è verificato nel 3,7% del gruppo che ha preso il farmaco la mattina e nel 3,4% di quelli che lo hanno assunto di sera). Non sono emerse differenze neanche nelle analisi di alcuni sottogruppi, come quello che ha incluso i pazienti con diabete. La somministrazione serale dei farmaci, inoltre, non ha portato a un aumento di rischio di cadute, fratture e altri eventi avversi, un aspetto temuto dagli autori, preoccupati che l’ipotensione notturna potesse influire sui pazienti che durante la notte si recano al bagno.

La ricerca non si è fermata qui e continua a raccogliere soggetti da analizzare. In Canada sono in corso due studi che potranno fornire ulteriori informazioni sulla questione.