Irregolarità mestruale, un fattore di rischio cardiovascolare non riconosciuto
- Elena Riboldi
- Uniflash
Il medico che valuta il rischio cardiovascolare di un soggetto di sesso femminile dovrebbe informarsi anche sulla regolarità e sulla durata del suo ciclo mestruale. È quanto suggerisce uno studio appena pubblicato sul Journal of the American Heart Association da cui emerge un legame tra anomalie del ciclo mestruale ed eventi cardiovascolari: cicli irregolari o più lunghi o più brevi della norma si associano infatti a un rischio più alto di andare incontro ad alcuni eventi, come la fibrillazione atriale e l’infarto del miocardio.
Ormoni e cuore
“Cicli mestruali regolari nel corso della vita riproduttiva, che riflettono il normale funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, sono un segno vitale dello stato di salute generale della donna" spiegano gli autori dello studio, sottolineando come i disturbi endocrini che coinvolgono quest’asse siano però comuni, con una prevalenza del 20%. "È ormai assodato che cicli mestruali irregolari e lunghi sono strettamente correlati all’insulino-resistenza, a disturbi metabolici, all’iperandrogenismo e all’infiammazione cronica”. Le evidenze che collegano le caratteristiche del ciclo mestruale con le malattie cardiovascolari e con la mortalità cardiovascolare sono tuttavia limitate.
Per esplorare questo possibile legame, i ricercatori della Southern Medical University di Guangzhou (Cina) hanno analizzato i dati raccolti nel database UK Biobank, sfruttando il fatto che tra le informazioni fornite all’arruolamento vi sono proprio le caratteristiche del ciclo mestruale (regolarità e durata). I ricercatori hanno incluso nell’analisi tutte le partecipanti di sesso femminile che non avevano raggiunto la menopausa, che non soffrivano di malattie cardiovascolari e che avevano risposto in modo completo alle domande sul ciclo mestruale (n=58.056).
Rischi più alti
Nella coorte in esame, durante il follow-up (mediana 11,8 anni), si sono verificati 1.623 eventi cardiovascolari incidenti: 827 casi di coronaropatia, 393 di fibrillazione atriale, 271 di ictus, 199 di infarto del miocardio e 174 di scompenso cardiaco.
Rispetto alle donne con cicli mestruali regolari, le donne con cicli mestruali irregolari avevano un rischio di eventi cardiovascolari aumentato del 20% (HR 1,19 [95%CI 1,07-1,31]) e un rischio di vedersi diagnosticare la fibrillazione atriale aumentato del 40% (HR 1,40 [1,14-1,72]). Similmente, cicli brevi (≤21 giorni) o lunghi (≥35 giorni) si associavano a un rischio più alto di eventi cardiovascolari (HR 1,29 [1,11-1,50] e 1,11 [0,98-1,56], rispettivamente).
Queste associazioni sono rimaste statisticamente significative anche quando l’analisi è stata corretta per numerosi fattori confondenti, tra cui età, storia riproduttiva, uso di contraccettivi ormonali, diabete e stili di vita (fumo, alcol, attività fisica). Nell’analisi multivariata, le donne con cicli mestruali brevi avevano una probabilità più alta di coronaropatia e di infarto del miocardio rispetto alle donne con cicli di 28-34 giorni (HR 1,41 [1,16-1,72] e 1,69 [1,13-2,52]); tali associazioni non erano invece statisticamente significative per le donne con cicli mestruali lunghi.
Un occhio al calendario
“Abbiamo scoperto anche che le relazioni tra le caratteristiche del ciclo mestruale e gli eventi cardiovascolari erano modificate dall’abitudine al fumo" aggiungono gli autori nella discussione dei risultati. "Analogamente, le associazioni tra ciclo mestruale breve e malattie cardiovascolari incidenti erano significativamente più forti tra le donne con valori basali di colesterolo HDL inferiori a 1,3 mmol/L. Di conseguenza, monitorare le caratteristiche del ciclo mestruale tra persone che hanno queste peculiarità potrebbe essere particolarmente importante”.
Le caratteristiche del ciclo mestruale sono un argomento di cui medico e paziente dovrebbero parlare perché disfunzioni nel ciclo potrebbero avere conseguenze negative sulla salute. Monitorare queste caratteristiche durante tutta la vita riproduttiva può assumere particolare importanza nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e della fibrillazione atriale.
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