Ipertensione grave? Attenzione al consumo di caffè

  • Cristina Ferrario
  • Notizie dalla letteratura
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  • Il consumo di 2 o più tazze di caffè al giorno si associa a un raddoppio del rischio di decesso per cause cardiovascolari nella popolazione con ipertensione grave.
  • L’associazione non è presente per il consumo di tè verde e in soggetti normotesi o con ipertensione non grave.

In presenza di ipertensione è grave è fondamentale fare attenzione al consumo giornaliero di caffè perché superare le 2 tazze al giorno potrebbe addirittura raddoppiare il rischio di decesso per cause cardiovascolari. Lo scrivono sulla rivista Journal of the American Heart Association gli autori di uno studio condotto sulla popolazione giapponese che si è concentrato su due delle bevande più consumate a livello globale: caffè e tè (in particolare tè verde).

“Il consumo di caffè può ridurre il rischio di ipertensione incidente e mortalità nella popolazione generale, portando però a un aumento a breve termine della pressione sanguigna in persone ipertese” spiegano gli autori, coordinati da Hiroyasu Iso, dell’Institute for Global Health Policy Research, Bureau of International Health Cooperation, National Center for Global Health and Medicine di Tokyo e professore emerito alla Osaka University. “I dati a nostra disposizione indicano che l’effetto preventivo della caffeina contenuta nel caffè dipende dai livelli di pressione sanguigna dei consumatori” aggiungono.

Con l’obiettivo di fare maggiore chiarezza sul tema, Iso e colleghi hanno condotto uno studio per determinare se l’effetto protettivo della caffeina fosse valido per diverse categorie di ipertensione e hanno anche valutato gli effetti del consumo di tè verde nella stessa popolazione.

Per l’analisi sono stati utilizzati i dati di oltre 18.600 partecipanti allo studio JACC (Japan Collaborative Cohort Study for Evaluation of Cancer Risk), suddivisi in gruppi sulla base dei loro livelli di pressione sanguigna (ottima/normale, normale/alta, grado 1, grado 2 e grado 3): in particolare, nello studio l’ipertensione grave è stata definita come ipertensione di grado 2 (160-179/100-109 mmHg) o grado 3 (uguale o superiore a 180/110 mmHg).

Nel corso di un follow up di circa 19 anni, un consumo di caffè superiore alle 2 tazze al giorno è risultato associato a un rischio doppio di decesso per malattia cardiovascolare (HR 2,05) rispetto all’assenza di consumo di caffè. “Tale associazione è valida per i soggetti con ipertensione grave, ma non per chi rientra nelle altre categorie di pressione sanguigna” precisano gli autori, che poi aggiungono: “Consumare meno di 2 tazze di caffè al giorno non si associa invece ad alcun incremento del rischio”. Anche il consumo di tè verde si è mostrato privo di rischi in questo senso.

Da ricordare che una tazza standard di caffè da 8 once (circa 235 ml) contiene 80-100 mg di caffeina, leggermente superiore a quella di una tazzina di caffè espresso da 30-35 ml che ne contiene fino a 80 mg.

“Servono ulteriori studi per confermare questi dati in popolazioni diverse da quella giapponese e per dimostrare una eventuale relazione causa-effetto” concludono Iso e colleghi.