'#Ioticuro, curami anche tu', campagna medici contro violenza in corsia

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Milano, 18 gen. (Adnkronos Salute) - '#Ioticuro. Curami anche tu'. Parte all'insegna di questo slogan la campagna di sensibilizzazione contro le violenze in corsia promossa dal sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed. Contro le ricorrenti aggressioni ai danni di medici e altri operatori sanitari, la sigla chiede la collaborazione dei cittadini. L'idea è quella di rinsaldare il rapporto tra camici bianchi e pazienti, per contrastare la violenza con l'arma della fiducia. "Abbiamo invitato i nostri iscritti a esporre sui camici il claim" della campagna, spiega il segretario nazionale Anaao, Pierino Di Silverio, "e a fare tutto quanto è nelle loro possibilità per ridurre le tensioni. Un piccolo segnale che ci auguriamo venga colto e accolto dai nostri pazienti".

"In questi giorni - ricorda Di Silverio in una nota - sono stati proposti numerosi interventi, prevalentemente a carattere repressivo e di deterrenza, per arginare un fenomeno sempre più dilagante, che preoccupa la quotidianità del lavoro dei medici. L'Anaao ha ribadito più volte la necessità prioritaria di cambiare la legge del 2020 per rendere gli interventi più immediati ed efficaci. Ma vogliamo provare anche a ricostruire un rapporto in crisi, quello con il paziente, perché è anche da qui che si può ripartire per allentare le tensioni".

"Siamo ben consapevoli delle difficoltà cui oggi è sottoposta la relazione medico-paziente", sottolinea il segretario di Anaao. "Lo stress quotidiano, la grave carenza di personale e la pessima organizzazione del lavoro caratterizzata dal crescente peggioramento delle condizioni in cui viene svolto ci mettono continuamente all'angolo e ci impediscono di esercitare al meglio la nostra professione, che è fatta anche di tempo per il paziente, di disponibilità all'ascolto, di attenzione al dolore, di empatia con chi a noi si rivolge in momenti di sofferenza. Condizioni che diventano sempre più difficili", riconosce Di Silverio.

"Ma anche il paziente può svolgere un ruolo attivo - precisa - Per questo abbiamo attivato una rete di contatti con le associazioni dei pazienti e dei rappresentanti dei cittadini per poter concordare le modalità per rafforzare questa relazione all'interno della alleanza terapeutica, parte essenziale del nostro codice deontologico, e accorciare le distanze tra chi cura e chi è curato".