Internet: una palestra virtuale per la demenza senile
- Benedetta Pagni
- Notizie dalla letteratura
Messaggi chiave
- Una ricerca appena pubblicata su Journal of the American Geriatrics Society ha mostrato come l’utilizzo regolare di internet e del web sia associato a una riduzione di circa la metà del rischio di sviluppare demenza negli adulti, rispetto a chi non ne fa un uso quotidiano.
- Con il passare degli anni, l’utilizzo di internet nell’età adulta potrebbe aiutare a rallentare il deterioramento cognitivo.
Perché è importante
- Diversamente dagli studi condotti in fasce della popolazione più giovani, l’uso di internet in maniera moderata ma regolare in età avanzata potrebbe proteggere il cervello e aiutare a mantenerlo giovane.
- Sono ancora poco note le conseguenze di un uso prolungato di internet sulla salute cognitiva della popolazione.
Come è stato condotto lo studio
- I dati utilizzati sono stati estrapolati dal Health and Retirement Study, uno studio longitudinale ancora attivo sulla popolazione adulta negli Stati Uniti. Le persone che che hanno aderito non avevano demenza al reclutamento.
- L’indagine include adulti con un’età compresa fra i 50 e i 64.9 anni monitorati per un massimo di 17,1 anni. In tutto sono stati analizzati i dati di 18.154 individui.
- Le informazioni sono state raccolte ogni 2 anni attraverso interviste.
- Il tasso complessivo di demenza riscontrato durante lo studio è stato del 4,68%, mentre l’87,48% non ha mostrato segni di deterioramento e il 7,84% non ha terminato lo studio per cause collaterali (per esempio decessi).
Risultati
- Un uso abituale di internet è associato a un rischio dimezzato di sviluppare demenza in persone di età adulta e avanzata.
- I risultati si sono rivelati indipendenti dallo stato economico e sociale, dal livello di istruzione, dall’etnia, dal sesso e dalla generazione di appartenenza.
- L’opportunità di coinvolgimento offerta dal web e la sua semplicità d’uso sembra aiutare a conservare la funzione cognitiva con il passare degli anni. In questo modo il cervello compensa l’invecchiamento e riduce il rischio di demenza.
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