Intelligenza artificiale e cure primarie: un’agenda delle priorità
- Paolo Spriano
- Uniflash
L'intelligenza artificiale (IA) è una tecnologia caratterizzata da un insieme di capacità che possono essere sfruttate per eseguire un'ampia varietà di attività in diversi contesti di applicazione. L’IA consente ai computer di imitare le funzioni cognitive umane, come l'apprendimento avanzato, la risoluzione dei problemi e la creatività. In questi anni, l’IA ha stimolato una serie di innovazioni in campo medico, con applicazioni cliniche più avanzate nelle discipline di imaging e segnali, tra cui la radiologia, la dermatologia e la terapia intensiva. In questi contesti le prestazioni degli algoritmi di IA in molte di queste attività ora sono comparabili se non superiori a quelle dei singoli medici (1).
Le cure primarie hanno lo scopo principale di supportare in modo universale la salute di tutte le persone e si trovano nelle condizioni ideali per usufruire su ampia scala dei benefici dell'IA.
Le cartelle cliniche elettroniche (EHR) dei medici di medicina generale (MMG) contengono dati longitudinali dei pazienti su malattie, strategie assistenziali, terapie, circostanze socioeconomiche ed esperienze di vita. Le applicazioni dell'IA su questi dati (EHR), così come su altri (per esempio. quelli generati da dispositivi indossabili) possono consentire cure proattive e un supporto alle decisioni cliniche (CDS) dei MMG.
Le applicazioni IA nelle cure primarie sono in una fase iniziale di sviluppo e includono l'automazione dei controlli sulle decisioni cliniche in tempo reale rispetto alle linee guida sulle malattie croniche, il rilevamento di segni di demenza e la previsione di esiti come i ricoveri non elettivi (2). Tuttavia, nonostante l'ottimismo per l'utilizzo dell'IA a beneficio delle cure primarie, non esiste una revisione completa del contributo che l'IA ha dato finora, con poche indicazioni su come si dovrebbe procedere.
Intelligenza artificiale: quali priorità?
Uno studio qualitativo ha coinvolto un gruppo eterogeneo composto da MMG, pazienti e altri professionisti sanitari, compresi dirigenti del sistema sanitario per definire quali fossero le priorità dell’IA applicata nel contesto delle cure primarie (3). Lo studio ha utilizzato il dialogo deliberativo, un metodo partecipativo inizialmente sviluppato per migliorare la democrazia deliberativa, riunendo le persone interessate a un problema per consigliare i decisori. Il metodo è stato adattato per impostare l’agenda in una varietà di contesti, compresa la pianificazione del sistema sanitario.
Sono stati identificati tre temi macro: (1) applicazioni prioritarie dell'IA nelle cure primarie, (2) impatto dell'IA sui ruoli dei fornitori di cure primarie e (3) considerazioni per la formazione dei fornitori nell'IA.
I valori condivisi includevano: l'equità sanitaria, l'assistenza centrata sul paziente, la sicurezza del paziente, l'accessibilità e la continuità dell'assistenza. Pazienti e professionisti sanitari hanno identificato delle applicazioni prioritarie sorprendentemente simili per l'IA e identiche preoccupazioni sul suo impatto nell'assistenza.
IA e ambiti di supporto nelle cure primarie
Pazienti e operatori hanno ambedue convenuto che le applicazioni prioritarie dell'IA nelle cure primarie fossero:
- il supporto della documentazione clinica, delle operazioni pratiche e del triage;
- Il supporto alle decisioni cliniche.
Tuttavia, sia i pazienti sia gli operatori sanitari hanno percepito le applicazioni dell’IA in queste aree come un rischio immediato ed elevato per la sicurezza del paziente, visti i problemi irrisolti dei bias dell'algoritmo e l'attuale scarsità di prove riguardo alla sicurezza ed efficacia dell'IA.
Era esplicito un diffuso timore verso gli strumenti di triage perché, se progettati e implementati senza il contributo delle principali parti interessate, si ipotizzava potessero interrompere la continuità di cura o limitare l'accesso a coloro che non erano in grado di utilizzare la tecnologia.
IA e ruolo dei professionisti sanitari
Rispetto all’impatto dell’IA sui ruoli professionali - la maggior parte dei pazienti e degli operatori era convinta che l'IA non sostituirà mai completamente il medico, specialmente nel contesto del processo decisionale clinico. Lo scetticismo nasce dall’idea comune che il rapporto paziente/medico è intrinsecamente umano; caratteristica distintiva di un meccanismo abilitante dell'assistenza primaria centrata sul paziente.
C’era pessimismo sul fatto che gli strumenti di intelligenza artificiale possano considerare in modo equo o completo l’impatto dei fattori sociali ed economici sull'assistenza,
IA e formazione continua professionale
IA e impatto su formazione e competenze dei medici – esiste un timore diffuso sul fatto che le generazioni future di medici e sanitari possano incorrere nella dequalificazione (intesa come calo delle competenze nel tempo derivante dall'automazione delle attività) se la progettazione di applicazioni o la formazione dell'IA per gli operatori sanitari non sono in grado di proteggere le competenze fondamentali che promuovono sicurezza o centralità del paziente.
Medici e leader di sistema hanno identificato tre aree prioritarie per l'istruzione professionale e la formazione continua: alfabetizzazione nella IA di base, la valutazione critica dell'algoritmo e l'integrazione del flusso di lavoro.
Nel complesso, questi risultati offrono l’opportunità di definire un'agenda per l'applicazione dell'IA nelle cure primarie basata sui valori condivisi tra pazienti e medici. La proposta prevede un cambio di paradigma in cui, dalla fase di ideazione, gli sviluppatori di IA si dovranno impegnare a lavorare con team interdisciplinari e con il coinvolgimento degli utenti finali dell'assistenza primaria. Se pazienti e medici saranno considerati come partner di co-progettazione, si potranno sviluppare strumenti guidati dall'IA in grado di rispondere alle loro esigenze insoddisfatte e più urgenti.
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