Il turnover osseo ha valore prognostico nel tumore prostatico sensibile agli ormoni?

  • Elena Riboldi
  • Notizie dalla letteratura
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Messaggi chiave

  • In pazienti con tumore della prostata sensibile agli ormoni (hormone sensitive prostate cancer, HSPC) avanzato o metastatico di nuova diagnosi, i biomarcatori di turnover osseo, misurati prima di iniziare la terapia di deprivazione androgenica, rappresentano fattori prognostici indipendenti di sopravvivenza.
  • I biomarcatori ossei, facilmente misurabili, combinati con fattori di rischio clinici, permettono di identificare sottogruppi di pazienti con diversa aspettativa di vita.

 

Perché è importante

  • L’omeostasi ossea risulta alterata nei pazienti con tumore prostatico avanzato ed è ulteriormente compromessa dalla terapia di deprivazione androgenica (androgen deprivation therapy, ADT)
  • I biomarcatori ossei sono stati identificati come forti fattori prognostici di sopravvivenza in pazienti con tumore della prostata resistente alla castrazione (castration-resistant prostate cancer, CRPC), non era noto se questo fosse vero anche nell’HSPC.

 

Come è stato condotto lo studio

  • La valutazione del valore prognostico dei biomarcatori ossei fa parte di uno studio di fase 3 (SWOG S1216) in cui è stata testata la combinazione ADT più ortonel (un inibitore di CYP17, enzima centrale nella produzione degli androgeni).
  • Sono stati inclusi nell’analisi i partecipanti allo studio per cui si disponeva dei valori sierici dei biomarcatori ossei alla baseline; i partecipanti sono stati ripartiti in un training set (n=316) e un validation set (n=633).
  • Sono stati misurati quattro biomarcatori, due di riassorbimento osseo (telopeptide C-terminale, piridolina) e due di formazione di tessuto osseo (propeptide C-terminale del collagene, fosfatasi alcalina ossea).

 

Risultati principali

  • Il 75% dei pazienti aveva metastasi ossee quando è entrato nello studio.
  • Usando i dati del training set sono stati identificati i valori soglia di ciascun biomarcatore associati a una sopravvivenza globale (overall survival, OS) peggiore.
  • Dopo aver corretto l’analisi per diversi fattori di rischio clinici, alti livelli di biomarcatori di turnover osseo sono risultati statisticamente associati a un aumentato rischio di morte (HR 1,37-1,92).
  • Sono stati identificati tre gruppi di rischio – basso, intermedio, elevato – con un OS differente – rispettivamente pari a una mediana di 8,2, 5,1 e 2,1 anni.
  • I risultati sono stati confermati nel validation set: dopo aver corretto l’analisi fattori di rischio tradizionali, livelli elevati di ciascuno dei quattro biomarcatori sono risultati associati in modo significativo a un aumentato rischio di morte.