Il nuovo farmaco per perdere peso offre ulteriori speranze

  • Alessia De Chiara
  • Notizie dalla letteratura
L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano

Messaggi chiave

  • In adulti con obesità, il trattamento con retatrutide ha portato in 24 e 48 settimane una sostanziale perdita di peso in maniera dose dipendente.
  • A 48 settimane, tra il 64 e il 100% dei partecipanti trattati ha perso almeno il 5% del peso (contro il 27% nel gruppo placebo).
  • Con la dose maggiore la perdita di peso media è arrivata a circa il 24%.

 

Perché è importante 

  • Retatrutide è un agonista dei recettori del glucagone, GIP (polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente) e GLP-1 (glucagon-like peptide 1), la cui emivita permette la somministrazione una volta a settimana.
  • Poiché al termine del trattamento i partecipanti continuavano a perdere peso, è possibile che lo studio di fase 3 dimostri una perdita maggiore.

 

Come è stato condotto lo studio

  • Lo studio di fase 2 ha coinvolto 338 volontari statunitensii fino ai 75 anni con indice di massa corporea (IMC) di almeno 30 o tra 27 e meno di 30 più almeno una condizione correlata al peso.
  • I partecipanti sono stati randomizzati a ricevere una volta a settimana per 48 settimane iniezioni sottocutanee di placebo o retatrutide secondo uno dei seguenti dosaggi: 1 mg, 4 mg (dose iniziale 2 mg), 4 mg (dose iniziale 4 mg), 8 mg (dose iniziale 2 mg), 8 mg (dose iniziale 4 mg) o 12 mg (dose iniziale 2 mg).

 

Risultati principali

  • La variazione percentuale media dell’IMC a 24 settimane (endpoint primario) è stata di −1,6% nel gruppo placebo e −7,2%, −12,9%, −17,3% e −17,5% nei gruppi retatrutide rispettivamente di 1 mg, 4 mg (gruppi combinati), 8 mg (gruppi combinati) e 12 mg.
  • A 48 settimane, la variazione è stata rispettivamente di −2,1%, −8,7%, −17,1%, −22,8% e −24,2%.
  • Una riduzione di almeno il 5%, 10% e 15% si è avuta nel:
    • 92%, 75% e 60% nel gruppo 4 mg;
    • 100%, 91% e 75% nel gruppo 8 mg;
    • 100%, 93% e 83% nel gruppo 12 mg;
    • 27%, 9% e 2% nel gruppo placebo.
  • Con il farmaco sono stati osservati miglioramenti dei parametri cardiometabolici e il 72% dei partecipanti con prediabete ha raggiunto la normoglicemia.
  • Gli eventi avversi gastrointestinali sono stati i più frequenti sotto trattamento, soprattutto di gravità lieve o moderata, dose-dipendente e in parte mitigati da un dosaggio di partenza più basso.