Conclusioni
- Un paio di studi presentati all'ID WEEK 2018 evidenzia la tensione nella prescrizione di antibiotici:
- i medici di primo intervento comprendono quanto siano importanti per la salute pubblica la resistenza agli antibiotici e l'uso inappropriato degli stessi, tuttavia
- quasi la metà delle prescrizioni di antibiotici a pazienti esterni è rilasciata in assenza di una diagnosi relativa a un'infezione.
Perché è importante
- "Abbiamo trovato che quasi la metà delle volte i medici o prescrivono antibiotici per un motivo sbagliato o non forniscono addirittura nessun motivo," ha dichiarato Jeffrey A. Linder, MD, MPH, autore principale dello studio e direttore della Division of General Internal Medicine and Geriatrics (Divisione di Medicina Generale Interna e Geriatria) della Northwestern University Feinberg School of Medicine (Università del Nord-Ovest, Scuola di Medicina Steinberg) di Chicago, Illinois, in una dichiarazione. Tuttavia "molti sono convinti che non migliorerebbero senza un antibiotico e si rivolgono al medico con la specifica richiesta di una prescrizione."
Risultati principali
- Il 46% delle prescrizioni di antibiotici è rilasciato in assenza di una diagnosi relativa a un'infezione:
- Il 29% è per motivi non legati a un'infezione, quali l'ipertensione.
- Il 17% non indica addirittura nessuna diagnosi.
- Il 20% è prescritto senza neanche una visita di persona; la metà per telefono.
- Tuttavia, in un secondo studio, i medici di primo intervento riconoscono l'importanza di una prescrizione corretta e della resistenza agli antibiotici:
- I 52 medici interpellati nel secondo studio ritengono questi problemi più legati alla cure ospedaliere o d'urgenza, o danno la colpa alle richieste dei pazienti.
- Sono preoccupati che, con questo tipo di gestione, alcuni medici possano "manipolare il sistema" per ottenere punteggi migliori.
Disegno dello studio
- Per il primo studio, i ricercatori hanno esaminato 509.534 prescrizioni di antibiotici per 279.169 pazienti emesse da 2413 medici in 514 cliniche, da novembre 2015 a ottobre 2017.
- Per il secondo studio, hanno guidato gruppi mirati in 4 città degli Stati Uniti di 52 medici di famiglia e specialisti di medicina interna.
- Finanziamento: Agency for Healthcare Research and Quality (Agenzia statunitense AHRQ).
Limiti
- Presentazioni a congressi, senza peer review.
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