I prodotti schiarenti per la pelle contenenti idrochinone sono sicuri?
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Secondo i risultati di uno studio presentato in un poster al congresso annuale 2022 della Society for Investigative Dermatology (SID), chi fa uso di prodotti schiarenti contenenti idrochinone può presentare un rischio aumentato di sviluppare tumori cutanei.
Nello studio l’uso di idrochinone è risultato associato a un aumento di circa 3 volte del rischio di tumori cutanei, afferma la coautrice Brittany Miles, una studentessa di Medicina dell’University of Texas Medical Branch (UTMB) presso la John Sealy School of Medicine di Galveston. “L’entità del rischio è sorprendente. I pazienti che valutano il trattamento con idrochinone devono essere informati dell‘aumento del rischio”, aggiunge ulteriormente.
Gli autori scrivono che l’idrochinone (vari nomi commerciali), un inibitore della tirosinasi utilizzato in tutto il mondo per schiarire la pelle grazie alla sua azione inibitoria della produzione di melanina, un tempo era considerato “generalmente sicuro ed efficace” dalla FDA.
La dott.ssa Miles e il suo coautore, il Dott. Michael Wilkerson, Professore e Presidente del Dipartimento di Dermatologia presso la John Sealy School of Medicine dell’UTMB, hanno analizzato i dati di TriNetX, il database di ricerca medica contenente le informazioni anonimizzate delle cartelle cliniche di 61 milioni di pazienti di 57 grosse organizzazioni sanitarie, quasi tutte ubicate negli Stati Uniti.
I ricercatori hanno creato 2 coorti di pazienti di età pari o superiore a 15 anni senza una diagnosi precedente di tumore cutaneo: un gruppo era stato trattato con idrochinone (codice farmaco 5509 nel sistema TriNetX) e l’altro non era stato esposto al farmaco. Utilizzando i codici ICD-10 per melanoma, tumore cutaneo non melanomatoso e tutti i tumori cutanei, i ricercatori hanno esaminato quali gruppi di soggetti era probabile sviluppassero questi tumori.
Hanno scoperto che l’esposizione all’idrochinone è risultata collegata a un aumento significativo dei tumori cutanei (P<0,0001 per tutti):
- melanoma (rischio relativo [RR]=3,0; IC 95%, 1,704–5,281);
- tumori cutanei non melanomatosi (RR=3,6; IC 95%, 2,815–4,561);
- Tutti i tumori cutanei riportati combinati (RR=3,4; IC 95%, 2,731–4,268).
Sebbene “la fonte dei dati e il numero di pazienti dello studio siano punti di forza significativi”, ha affermato la dott.ssa Miles, “l’incapacità di determinare per quanto tempo e con quale costanza i pazienti abbiano utilizzato l’idrochinone è probabilmente la maggiore debolezza”.
Lo schiarimento della pelle è un grande affare ed è necessaria maggiore ricerca
La Dott.ssa Valencia D. Thomas, Professore presso il Dipartimento di Dermatologia dell’University of Texas MD Anderson Cancer Center di Houston, ha dichiarato in un’e-mail che i prodotti da banco per schiarire la pelle contenenti idrochinone a bassa concentrazione sono ampiamente utilizzati e sono comunemente usati dalle popolazioni di colore.
I dati dello studio non evidenziano un aumento del rischio di tumori cutanei in seguito a esposizione all’idrochinone, ma evidenziano “un aumento del rischio di tumori nel gruppo con esposizione all’idrochinone con codice farmaco TriNetX 5509, che tuttavia non dimostra una causalità”, ha commentato la Dott.ssa Thomas.
“Poiché l’“esposizione all’idrochinone” non è definita, non è chiaro come TriNetX abbia identificato la coorte esposta all’idrochinone”, ha osservato. “L’“esposizione” include prescrizioni emesse e potenzialmente non utilizzate, l’uso di prodotti a base di idrochinone ad alta concentrazione non approvati dalla FDA o l’uso di prodotti a base di idrochinone da banco?”
“La forza di questo studio sono le sue dimensioni”, ha riconosciuto la Dott.ssa Thomas. “Questo studio è un fantastico punto di partenza per esaminare ulteriormente la coorte con “esposizione all’idrochinone” e stabilire se l’idrochinone sia un fattore che promuove il cancro o se l’idrochinone sia di per sé un fattore confondente”.
Ha aggiunto che questi risultati evidenziano la necessità di esaminare i determinanti sociali della salute che possono spiegare l’aumento del rischio di cancro, tra cui razza, area geografica e povertà.
“Dato il consumo globale di idrochinone, sarà probabilmente necessaria una collaborazione multinazionale che esamini i dati relativi a idrochinone e cancro per chiarire questa questione ancora aperta”, ha concluso la Dott.ssa Thomas.
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