Gli inibitori della 5-alfa-reduttasi possono ridurre il rischio di mortalità per tumore prostatico
- Björnebo L & al.
- JAMA Oncol
- Univadis
- Notizie di oncologia
Conclusioni
- L’uso di inibitori della 5-alfa-reduttasi (5-alpha-reductase inhibitor, 5-ARI) non è associato a un aumento del rischio di mortalità specifica per tumore prostatico.
- Il rischio di mortalità è inferiore in caso di una maggiore durata del trattamento.
Perché è importante
- Studi precedenti hanno riportato risultati contrastanti sull’associazione tra 5-ARI e mortalità per tumore prostatico (prostate cancer mortality, PCM).
Disegno dello studio
- Studio di 349.152 uomini sottoposti a un test dell’antigene prostatico specifico (prostate-specific antigen, PSA) tra il 2007 e il 2018.
- Finanziamento: Consiglio della Contea di Stoccolma; Fondazione Åke Wiberg.
Risultati principali
- Il follow-up mediano è stato di 8,2 anni.
- 26.190 uomini assumevano 5-ARI.
- L’esposizione mediana ai 5-ARI è stata di 4,5 anni.
- L’uso di 5-ARI è risultato associato a una PCM inferiore in caso di tempi di esposizione più lunghi:
- 0,1–2,0 anni, aHR=0,89; IC 95%, 0,64–1,25;
- >8 anni, aHR=0,44; IC 95%, 0,27–0,74.
- L’uso di ARI per >8 anni, rispetto a periodi di 0,1–0,2 anni, è risultato associato a una sopravvivenza specifica per il tumore prostatico più lunga (aHR=0,50; IC 95%, 0,27–0,91).
Limiti
- Distorsione da selezione.
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