Gli anticoagulanti orali diretti riducono il rischio di trombosi correlata ai tumori
- Riaz IB & al.
- Mayo Clin Proc
- Univadis
- Notizie di oncologia
Conclusioni
- Gli anticoagulanti orali diretti (AOD) riducono significativamente il rischio di tromboembolismo venoso (TEV) rispetto alla dalteparina.
- Il rischio di eventi emorragici non maggiori clinicamente rilevanti è stato significativamente più elevato con gli AOD, ma non è stata riscontrata alcuna differenza nel rischio di emorragia grave.
Perché è importante
- Gli autori concludono che “gli AOD devono essere considerati uno standard di cura per il trattamento delle trombosi associate ai tumori, con cautela nei pazienti ad alto rischio di emorragia”.
Disegno dello studio
- Metanalisi a rete di 4 sperimentazioni randomizzate controllate.
- Finanziamento: National Cancer Care Network; Pfizer EMBRACE.
Risultati principali
- Gli AOD hanno ridotto significativamente gli eventi di recidiva della TEV rispetto alla dalteparina (5,6% rispetto a 9,1%; OR: 0,59; IC al 95%: 0,41–0,86) senza aumentare le emorragie gravi in modo significativo (OR: 1,34; IC al 95%: 0,83–2,18).
- Rispetto alla dalteparina, rivaroxaban (OR: 0,41; intervallo di credibilità [credible interval, CrI] al 95%: 0,16-0,95) e apixaban (OR: 0,58; CrI al 95%: 0,37-0,90) hanno ridotto significativamente le recidive di TEV.
- Non sono state osservate differenze statisticamente significative nelle recidive di TEV tra gli AOD.
- Nel gruppo AOD il 4,8% dei pazienti, rispetto al 3,6% nel gruppo trattato con dalteparina, ha riferito emorragie gravi, ma la differenza non è stata statisticamente significativa.
- Il rischio di eventi emorragici non maggiori clinicamente rilevanti è stato significativamente maggiore con gli AOD rispetto alla dalteparina (OR: 1,69; IC al 95%: 1,13–2,42).
Limiti
- Mancanza di confronti diretti tra i diversi AOD.
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