Gli antagonisti dell’aldosterone riducono la mortalità in caso di STEMI senza insufficienza cardiaca
- Elena Riboldi — Agenzia Zoe
- Notizie dalla letteratura
Messaggi chiave
- Gli antagonisti dell’aldosterone riducono del 38% la probabilità di morte nei pazienti con infarto del miocardio con sopraslivellamento del tratto "ST" (STEMI) che non presentano insufficienza cardiaca o che hanno una frazione d’eiezione ventricolare sinistra (LVEF) conservata.
- Negli stessi pazienti, gli antagonisti dell’aldosterone non influenzano la probabilità di andare incontro a infarto del miocardio, insufficienza cardiaca congestizia o aritmia ventricolare.
Descrizione dello studio
- Si tratta di una metanalisi di 10 studi randomizzati, di cui 3 italiani, pubblicati prima del 2017, che hanno investigato l’uso degli antagonisti dell’aldosterone in pazienti con STEMI senza scompenso cardiaco clinico o con LVEF >40% (4.147 pazienti, 2.093 trattati e 2.054 controllo).
- Gli outcome considerati erano: mortalità, infarto del miocardio ricorrente, aritmia ventricolare, insufficienza cardiaca congestizia, cambiamenti in LVEF, potassiemia e creatininemia.
Risultati principali
- Rispetto al gruppo controllo, nei pazienti trattati con antagonisti dell’aldosterone si osserva una riduzione della probabilità di morte (OR 0,62; IC95% 0,42-0,91; P=0,01).
- I pazienti trattati con antagonisti dell’aldosterone hanno la stessa probabilità dei pazienti controllo di andare incontro a infarto del miocardio (OR 1,03; IC95% 0,57-1,86; P=0,91), nuova insufficienza cardiaca congestizia (OR 0,82; 0,56-1,20; P=0,56) e aritmia ventricolare (OR 0,76; 0,45-1,31; P=0,33).
- Il trattamento con antagonisti dell’aldosterone porta a un aumento piccolo ma significativo della LVEF (differenza media 1,58%; IC95% 0,18-2,97; P=0,03) e della concentrazione sierica del potassio (differenza media 0,07 mEq/L; IC95% 0,01-0,13; P=0,02).
- Gli antagonisti dell’aldosterone non influenzano la concentrazione sierica della creatinina (differenza media standardizzata 1,4; IC95% da -0,43 a 3,24; P=0,13).
Limiti dello studio
- Gli studi erano eterogenei per tipo di antagonista e di somministrazione.
Perché è importante
- Gli antagonisti dell’aldosterone sono raccomandati nei pazienti con STEMI e frazione di eiezione ridotta, mentre non è chiara la loro utilità in caso di frazione d’eiezione conservata.
- La metanalisi suggerisce che l’inizio di una terapia con antagonisti dell’aldosterone potrebbe portare beneficio, in termini di mortalità, anche ai pazienti con frazione di eiezione conservata.
- Prima di introdurre nella pratica clinica questa strategia di trattamento saranno necessari studi prospettici randomizzati che confermino l’evidenza.
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