Fu un ematoma subdurale a uccidere Tommaso d'Aquino?
- Randy Dotinga
- Uniflash
LOS ANGELES (USA ) - Quasi 750 anni fa, una misteriosa malattia uccise il filosofo e teologo Tommaso d'Aquino prima che raggiungesse il sesto decennio di vita. Ora, un gruppo di studenti di medicina e un neurochirurgo pensano di aver identificato il suo assassino: un ematoma subdurale cronico.
I ricercatori sono giunti alla conclusione dopo aver analizzato i resoconti degli ultimi giorni di vita del santo e dopo aver esaminato un cranio in un'abbazia italiana che potrebbe essere - o non essere - il suo.
"In definitiva, si tratta di una classica storia di ematoma subdurale cronico" ha dichiarato Gabriel J. LeBeau, studente di medicina dell'Università del Kansas, che ha presentato i risultati il 22 aprile scorso al meeting annuale dell'American Association of Neurological Surgeons (AANS) 2023.
Se hanno ragione, i ricercatori hanno individuato la causa della morte del filosofo, riformatore del pensiero cristiano, vissuto nel XIII secolo.
Precursore delle battaglie ideologiche del XXI secolo, d’Aquino cercò di conciliare scienza e religione. Una delle sue convinzioni principali era che "la ragione e la fede sono eminentemente compatibili, perché Dio non può essere la fonte di una contraddizione o di un errore", secondo quanto recita il New Cambridge Companion to Aquinas.
D’Aquino morì il 7 marzo 1274, all'età di circa 48 anni, in un'abbazia a metà strada tra Roma e Napoli. Secondo le testimonianze storiche raccolte dal team di ricerca, circa 5 settimane prima aveva battuto la testa sul ramo di un albero caduto di traverso mentre viaggiava da Napoli al Secondo Concilio di Lione.
D’Aquino rimase "stordito" e cadde a terra, dicono i resoconti, e restò nelle vicinanze per 4 o 5 giorni. Sebbene fosse debole e avesse perso l'appetito, era ancora lucido, non aveva febbre né deficit neurologici focali. Fu trasferito all'Abbazia di Fossanova, dove rimase per un mese. Qui le sue condizioni peggiorarono: i sintomi comprendevano debolezza, inappetenza dovuta alla nausea e sonnolenza. Poi morì.
Ci sono diverse teorie su cosa abbia ucciso d’Aquino. Secondo LeBeau, il poeta italiano Dante accusò il monarca Carlo d'Angiò di averlo avvelenato per impedirgli di diventare cardinale o papa. Ma non ci sono prove a sostegno di questa teoria, ha detto LeBeau a Medscape Medical News.
Un report del 2017 pubblicato su The Lancet Neurology suggerisce che Aquino abbia avuto ictus o attacchi ischemici transitori prima del suo scontro con il ramo d'albero. Secondo il report, questo avrebbero causato un edema con conseguente compressione dell'encefalo, i cui effetti sono peggiorati quando il ramo ha causato un ematoma epidurale.
Per il nuovo report, LeBeau e i colleghi hanno esaminato i resoconti della malattia del santo e hanno esaminato presso l'Abbazia di Fossanova un cranio incompleto che si ritiene essere il suo.
"Manca la mandibola, ampie porzioni dell'osso occipitale, dell'osso parietale e gran parte della base cranica", ha detto LeBeau. "Tuttavia, l'osso zigomatico, le ossa facciali e l'osso frontale erano in gran parte intatti".
Le prove hanno convinto il team che d’Aquino è morto a causa di un ematoma subdurale cronico, causato dal precedente trauma cranico.
"C'è stato un trauma minore seguito da un periodo di lucidità e relativa normalità, poi un declino graduale", ha detto LeBeau. Ciò si adatta all'ipotesi di un ematoma in crescita. D’Aquino aveva i "sintomi classici", tra cui debolezza generalizzata, perdita della capacità di parlare o comprendere il linguaggio, nausea, mancanza di appetito e sonnolenza.
Non è chiaro se inizialmente abbia subito una commozione cerebrale, ha detto LeBeau, anche se è possibile.
Gli ematomi subdurali cronici crescono lentamente nel tempo e possono comprimere il cervello, ha dichiarato a Medscape Medical News il neurochirurgo della Mayo Clinic Teodoro Forcht Dagi.
Dagi, studioso di storia della medicina, ha detto che la diagnosi di ematoma ha senso. Non ci sono prove di una frattura del cranio, ha detto, e anche un ictus sembra improbabile. Si sarebbe verificato all'improvviso e avrebbe avuto ripercussioni immediate sulla salute del santo, ha detto.
Sebbene la teoria sulla morte del santo sia "una solida diagnosi su base clinica", LeBeau ha detto che sono necessarie ulteriori prove. I ricercatori sperano di utilizzare la spettrometria a fluorescenza a raggi X non invasiva per esaminare il cranio in Italia e un altro cranio a Tolosa, in Francia, anch'esso ritenuto appartenere a D'Aquino.
Abstract presentato il 22 aprile 2023 al meeting annuale dell'Associazione americana dei neurochirurghi (AANS) 2023.
Non è riportato alcun finanziamento dello studio. Gli autori e Dagi non hanno dichiarato conflitti d'interesse.
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