Fnomceo, 'bene Bernini su programmazione posti Medicina'
- Univadis
- Adnkronos Sanità
Milano, 17 feb. (Adnkronos Salute) - "Apprezziamo l'impegno del ministro Bernini, finalizzato a mettere in atto una buona programmazione del fabbisogno di medici per il Servizio sanitario nazionale. Una programmazione che leghi gli accessi alla Facoltà" di Medicina "alle borse di specializzazione e alle richieste del mercato del lavoro da qui a 10-11 anni, in modo da non creare i presupposti né per un nuovo imbuto formativo né per una riedizione dell'imbuto lavorativo. Una sensibilità, questa, frutto anche del dialogo che si è instaurato tra la Fnomceo e il ministro, volta a non far scontare ai giovani gli errori di programmazione del passato". Così Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, commenta le parole pronunciate questa mattina dal ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico a Catania.
"Abbiamo accolto con favore - sottolinea in una nota - la costituzione, al ministero, del Gruppo di lavoro volto a trovare i numeri giusti per soddisfare le esigenze del nostro Ssn. Come giustamente ha ricordato il ministro Bernini, gli effetti si vedranno tra 10-11 anni, quando le matricole di oggi saranno gli specialisti del futuro. Assestarsi sui 14mila accessi, come attualmente previsto, significa mantenere costante il rapporto tra medici e cittadini che è ora di 4 per mille, sopra la media europea. Aumentare tale rapporto è una scelta demandata al Governo: se verrà messa in atto, saremo tra i Paesi europei con il numero relativo più alto di medici. Questo, ovviamente - precisa Anelli - a condizione che tutti i medici che si formeranno in Italia rimangano a lavorare nel nostro Ssn e non fuggano verso l'estero, con conseguente spreco di risorse, come già da noi denunciato con la campagna 'Offre l'Italia'".
"Un altro versante sul quale lavorare - invita il presidente dei medici italiani - è quindi quello dell'attrattività del nostro Ssn. Oggi la qualità di lavoro e di vita dei nostri medici è sempre più bassa - ribadisce - e la conseguenza è un'emorragia di professionisti dalla sanità pubblica verso il privato, l'estero, il prepensionamento, come ha giustamente osservato il ministro della Salute Orazio Schillaci. E' quindi necessario investire risorse sul Servizio sanitario nazionale e sui suoi professionisti".
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