ESMO 2022 – Oltre la chemioterapia per i pazienti affetti da tumore polmonare in cattive condizioni

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Conclusioni

  • L’immunoterapia di prima linea con atezolizumab ottiene benefici in termini di sopravvivenza significativi rispetto alla chemioterapia nei pazienti affetti da tumore polmonare non a piccole cellule (non-small cell lung cancer, NSCLC) in stadio avanzato/metastatico, in cattive condizioni e non idonei a regimi a base di platino.
  • I benefici sono indipendenti dallo stato per PD-L1, dallo stato prestazionale e dall’istologia.
  • La qualità della vita (quality of life, QoL) viene mantenuta e non si notano nuovi segnali di sicurezza.

Perché è importante

  • Nel mondo reale ≥40% dei pazienti affetti da NSCLC presenta uno scarso stato prestazionale (performance status, PS, secondo l’Eastern Cooperative Oncology Group, ECOG, >2), è anziano, lamenta comorbilità e una scarsa tolleranza ai trattamenti.
  • Questi pazienti rappresentano un gruppo studiato in modo insufficiente, con una prognosi relativamente sfavorevole e con poche opzioni terapeutiche a disposizione.
  • Esiste una necessità insoddisfatta di nuove strategie terapeutiche.

Disegno dello studio

  • IPSOS: sperimentazione di fase III, randomizzata, multicentrica, globale.
  • 453 pazienti (età mediana di 75 anni, il 31% con ≥80 anni) affetti da NSCLC localmente avanzato/metastatico, nessuna mutazione driver, non idonei alla terapia di prima linea a base di platino.
  • Randomizzazione (rapporto 2:1): atezolizumab o chemioterapia con agente singolo (vinorelbina o gemcitabina; a scelta dello sperimentatore).
  • Endpoint primario: sopravvivenza complessiva (overall survival, OS).
  • Endpoint secondari: tassi di OS in diversi momenti temporali, tassi di risposta obiettiva (objective response rate, ORR), sopravvivenza libera da progressione (progression-free survival, PFS), durata della risposta (duration of response, DOR), OS e PFS nei pazienti PD-L1+.
  • Altri endpoint: sicurezza e qualità della vita correlata alla salute (health related quality of life, HRQoL).

Risultati principali

  • Follow-up mediano di 41,0 mesi.
  • OS: significativamente migliore con atezolizumab rispetto alla chemioterapia (HR=0,78; p=0,028).
  • I tassi di OS a 2 anni sono quasi raddoppiati con atezolizumab rispetto alla chemioterapia (24,3% vs. 12,4%).
  • Beneficio comparabile in tutti i sottogruppi (livelli di espressione di PD-L1, PS e istologia).
  • ORR: rispettivamente 16,9% con atezolizumab e 7,9% con la chemioterapia, con una risposta duratura.
  • Atezolizumab è risultato associato alla stabilizzazione dei domini funzionali della HRQoL.
  • Nessun evento avverso nuovo o inatteso con l’immunoterapia.  

Finanziamento

  • F. Hoffmann-La Roche, Ltd.

Il commento degli esperti

“Questo studio ha coinvolto pazienti che storicamente sono esclusi o sottorappresentati nelle sperimentazioni e che costituiscono la maggioranza dei pazienti diagnosticati e trattati in tutto il mondo. Rimangono da chiarire quali pazienti ottengono il beneficio più consistente con questo regime.” Natasha Leighl, Princess Margaret Cancer Centre, Toronto, Canada.