Messaggi chiave
- Il trattamento dell’infezione da virus dell’epatite C (HCV) si associa a una riduzione significativa degli eventi cardiovascolari (CV).
- I migliori risultati in termini cardiovascolari si osservano in pazienti trattati con i nuovi farmaci antivirali diretti (AD) e in quelli che raggiungono una risposta virologica sostenuta.
- Grazie ai tassi di cura elevati legati ai nuovi farmaci AD, sempre più pazienti con infezione da HCV vivranno a lungo ed è quindi fondamentale ridurre gli eventi CV.
Descrizione dello studio
- Per lo studio sono state utlizzate le informazioni contenute nel database Electronically Retrieved Cohort of HCV-Infected Veterans (ERCHIVES) che include pazienti con infezione cronica da HCV (n=242.680).
- Sono stati identificati i pazienti trattati con interferone pegilato o ribavirina (n=4.436) o con un regime contenente AD (n=12.667).
- I pazienti trattati sono stati appaiati per età, razza, sesso e valori basali con pazienti mai trattati per HCV (gruppo controllo).
- L’esito primario erano gli eventi CV incidenti identificati in base alla International Classification of Diseases, nona Edizione; alla Clinical Modification o International Classification of Diseases, decima Edizione, nei pazienti dei diversi gruppi e in quelli con e senza risposta virologica sostenuta al trattamento.
- Fonte di finanziamento: Gilead Sciences.
Risultati principali
- Sono stati osservati 1.239 (7,2%) eventi cardiovascolari incidenti nei gruppi sottoposti a trattamento e 2.361 (13,8%) nel gruppo controllo.
- I tassi di incidenza sono stati di 30,9 per 1.000 anni-paziente nel gruppo controllo e di 20,3 per 1.000 anni-paziente nei gruppi trattati (P
- Rispetto ai controlli, i gruppi trattati con regimi a base di interferone pegilato e ribavirina (hazard ratio, HR: 0,78) o AD (HR: 0,57) sono risultati associati a un rischio significativamente ridotto di eventi CV incidenti.
- Per gli eventi CV sono stati osservati tassi di incidenza pari a 23,5 per 1.000 anni-paziente nei gruppi trattati con interferone pegilato e ribavirina, di 16,3 per 1.000 anni-paziente nel gruppo trattato con AD e di 30,4 per 1.000 anni-paziente nel gruppo controllo.
- Anche una risposta virologica sostenuta è risultata associata a un minor rischio di eventi CV incidenti (HR: 0,87).
Limiti dello studio
- La popolazione dello studio è composta solo da reduci militari maschi e potrebbe non essere generalizzabile.
- Il disegno dello studio non permette di determinare una relazione causa-effetto.
Perché è importante
- I farmaci antivirali diretti sono più sicuri, tollerabili ed efficaci dei precedenti regimi in uso per il trattamento dell’infezione da HCV.
- Restano dubbi sull’associazione tra uso di questi nuovi farmaci e rischio cardiovascolare.
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