EMA indaga la possibilità di un legame tra ideazione suicida e semaglutide/liraglutide

  • Massimo Sandal
  • Uniflash
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Il comitato di farmacovigilanza (PRAC) dell’agenzia europea del farmaco (EMA) sta investigando la possibilità di un legame tra l’uso di semaglutide (Ozempic, Novo Nordisk) e liraglutide (Saxenda, Novo Nordisk) e ideazione suicida o autolesionista.

Secondo numerose fonti, EMA ha ricevuto dall’ agenzia islandese del farmaco la segnalazione di due casi di ideazioni suicide in pazienti che usavano semaglutide e liraglutide, e di un caso di ideazioni autolesioniste in un paziente che faceva uso di liraglutide. Entrambi i farmaci sono usati per il trattamento del diabete e dell’obesità e agiscono come agonisti del recettore del glucagon-like peptide 1 (GLP-1). La stimolazione del recettore di GLP-1 agisce sulla sensazione di fame e aumenta il senso di sazietà, riducendo lo svuotamento gastrico. EMA ha affermato che il PRAC sta considerando se includere nella revisione di sicurezza anche altri farmaci agonisti del recettore GLP-1, come ad esempio il tirzepatide (Mounjaro, Eli Lilly). Si tratta della seconda questione di sicurezza monitorata dall’EMA su questi farmaci nel corso del 2023; ad aprile il PRAC aveva richiesto ulteriori informazioni sul legame tra tumori della tiroide e agonisti del recettore GLP-1.

Novo Nordisk ha dichiarato che i dati di sicurezza «da vasti studi clinici e farmacosorveglianza non hanno dimostrato un legame causa-effetto» tra l’uso di liraglutide o semaglutide e pensieri autolesionistici. Benché in Europa il rischio di suicidio non sia contemplato tra i possibili effetti avversi correlati a semaglutide o liraglutide, in USA le informazioni allegate alla formulazione iniettabile di semaglutide Wegovy (Novo Nordisk) riportano che pensieri suicidi o autolesionisti sono stati osservati in studi clinici con altri prodotti per la gestione del peso corporeo. Pertanto raccomandano di monitorare i pazienti, nonché di interrompere il trattamento in caso compaiano. 

Al momento però non ci sono evidenze scientifiche che suggeriscano un possibile legame tra semaglutide/liraglutide e questo tipo di eventi avversi. Uno studio del 2018 pubblicato su BMJ Open non aveva trovato correlazione tra l’uso di agonisti del recettore di GLP-1 e rischio di depressione o autolesionismo, così come una revisione sistematica del 2023 pubblicata da Journal of Psychiatric Research