Efficacia dei vaccini anti-COVID-19 nei pazienti oncologici
- Cristina Ferrario
- Uniflash
Messaggio chiave
- I vaccini a mRNA contro COVID-19 conferiscono una protezione anche nei pazienti oncologici, con un’efficacia che aumenta in modo incrementale con i successivi booster e una protezione contro malattia grave che non diminuisce nei 5 mesi successivi all’ultima dose.
Perché è importante
- Pochi studi hanno valutato l’efficacia della vaccinazione e dei successivi richiami nei pazienti oncologici.
- La scarsa immunogenicità e il declino dell’efficacia del vaccino emersi da piccoli studi sono fonte di preoccupazione.
Come è stato condotto lo studio
- Lo studio prospettico, multicentrico, osservazionale di coorte è stato condotto a livello nazionale a Singapore nel corso di due periodi della pandemia, dominati dalle varianti delta e omicron, rispettivamente.
- Sono stati inclusi 73.608 pazienti oncologici (23.217 in trattamento attivo e 50.391 survivor), oltre a 621.475 controlli.
- Gli esiti principali dello studio erano i rapporti di incidenza (incidence rate ratios; IRRs) di infezioni da COVID-19, ricoveri ospedalieri e malattia grave.
- I valori di IRR sono stati inoltre utilizzati come indicatori della durata dell’efficacia vaccinale nel tempo.
Risultati principali
- Oltre l’81% dei pazienti oncologici coinvolti nello studio era cinese.
- I valori di IRR per malattia grave e ricovero in ospedale sono risultati significativamente più bassi sia nella popolazione generale che nei pazienti oncologici dopo la terza e la quarta dose rispetto ai valori osservati dopo la seconda dose.
- Nella prima parte dello studio (ondata delta), gli IRR per malattia grave nel gruppo tre-dosi sono stati 0,14, 0,13 e 0,07 nei pazienti in trattamento attivo, nei survivors e nei controlli, rispettivamente.
- Nell’ondata omicron, i valori corrispondenti sono stati 0,29, 0,19 e 0,21 e sono risultati ancora più bassi nel gruppo 4-dosi (0,13, 0,10 e 0,10, rispettivamente).
- La protezione da malattia grave o ricovero in ospedale è rimasta stabile dopo 5 mesi dalla terza o dalla quarta dose.
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