EASD 2022 — Pancreas artificiale indossabile: una pietra miliare importante per la somministrazione di insulina nel T1D
- Univadis
- Conference Report
Conclusioni
- Il pancreas artificiale (artificial pancreas, AP; iLet Bionic Pancreas) riduce i livelli medi di glicemia e migliora il “tempo nell’intervallo ottimale” senza aumentare il rischio di ipoglicemia.
I sistemi per la somministrazione automatizzata di insulina (automated insulin delivery, AID) regolano automaticamente la somministrazione di insulina e aiutano a controllare i livelli glicemici dei pazienti diabetici, principalmente con diabete di tipo 1 (type 1 diabetes, T1D), che richiede la somministrazione permanente di insulina per mantenere i livelli di glucosio desiderati. Sono tuttavia utilizzati solo da una minoranza dei pazienti.
L’AP descritto è un dispositivo indossabile, all’incirca delle dimensioni di una carta di credito, che contiene l’algoritmo per l’AID. Questo dispositivo determina e dosa autonomamente l’insulina, conta i carboidrati, imposta i tassi di insulina basali, ecc., senza richiedere nulla agli utilizzatori tranne l’inserimento del peso iniziale per cominciare la terapia. È questo che contraddistingue l’AP dalle pompe insuliniche disponibili attualmente.
La sperimentazione cardine sul pancreas bionico solo insulinico (Insulin-Only Bionic Pancreas Pivotal Trial, IO BPPT), multicentrica e randomizzata, ha arruolato 440 pazienti con T1D di età ≥6 anni provenienti da tutti gli Stati Uniti, con quasi un partecipante su 4 non caucasico. L’analisi primaria ha confrontato la sicurezza e l’efficacia della configurazione per il dosaggio dell’insulina dell’AP con un metodo standard di cura (standard of care, SOC) più un monitor continuo del glucosio Dexcom G6 nell’arco di un periodo di 13 settimane, riportando esiti migliori per l’AP. Dopo 13 settimane l’AP ha ridotto significativamente i livelli medi di emoglobina glicata rispetto al SOC (differenza corretta rispetto al basale, -0,5%; P<0,001). I pazienti che utilizzavano l’AP hanno inoltre evidenziato in media 2,6 ore/giorno in più di tempo nell’intervallo ottimale rispetto al SOC dopo 1 solo giorno (differenza corretta rispetto al basale, 11%; P<0,001), ma non un aumento significativo del tempo mediano con livelli di glucosio <54 mg/dl nell’arco di 13 settimane. Attualmente il dispositivo è disponibile solo per l’uso sperimentale.
È attualmente in fase di valutazione un AP biormonale che somministra insulina e glucagone. Questo sistema a doppio ormone riduce ulteriormente i livelli glicemici medi e il rischio di ipoglicemia. Steven Russell, sperimentatore principale della IO BPPT, che ha presentato i risultati, ha concluso la discussione sottolineando che “sono necessari studi più lunghi e più ampi per definire davvero il ruolo del glucagone”.
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