Disordini coscienza, Italia seconda al mondo per guida studi
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Roma, 21 mar. (Adnkronos Salute) - L'Italia è il secondo Paese al mondo, preceduto dagli Usa e seguito da Belgio e Gran Bretagna, alla guida delle ricerche sui pazienti con disordini di coscienza. Il ruolo degli specialisti e dei centri italiani nelle ricerche nazionali e internazionali sui disordini di coscienza e sulle gravi cerebrolesioni acquisite è stato al centro, oggi a Milano, del convegno nazionale organizzato dal Coma Research Centre della Fondazione Irccs Istituto neurologico Carlo Besta. Al convegno sono giunti i saluti del ministro della Salute Orazio Schillaci che - riferisce una nota - riceverà a Roma tutti i presidenti delle società scientifiche e dei familiari e dei pazienti per ascoltare e definire con loro i prossimi passi in materia.
Sul fronte della ricerca, il numero di articoli scientifici sul tema, a livello mondiale, pubblicati negli ultimi 10 anni - ricordano dal Besta - segue un trend fluttuante, ma in continua crescita, arrivando quasi a 2.000 pubblicazioni in 10 anni con un picco di oltre 220 articoli pubblicati nel 2018. L'impegno italiano nella diagnosi, nella cura, nell'assistenza e nella ricerca sui pazienti con disordini di coscienza - prosegue la nota - è testimoniato dai 7 nuovi progetti che riguardano sia la fase acuta sia la fase cronica. In particolare, i progetti presentati oggi durante il convegno presentano innovazioni in ambito diagnostico, prognostico, e terapeutico mediante molteplici approcci. Migliaia sono i pazienti che potranno beneficiare dei risultati derivanti da questi progetti, considerato il tasso di incidenza annuo di persone con disturbi dei disordini di coscienza di 1,8-1,9/100.000 abitanti.
"La nostra Fondazione da sempre lavora in maniera traslazionale su tutte le malattie neurologiche: abbiamo a cuore l'interazione sia con le componenti politico-amministrative sia con quelle scientifiche e dei pazienti. Oggi a Milano si sono unite tante voci per chiedere che resti sempre alta l'attenzione sui pazienti e sulle famiglie, avendo ben chiaro che l'eccellenza della ricerca italiana ha sempre bisogno di supporto e di appoggio per restare ad alti livelli", ha detto il presidente della Fondazione Irccs Besta, Andrea Gambini.
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