Diabete gestazionale: chi ben comincia riduce il rischio

  • Cristina Ferrario — Agenzia Zoe
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  • Un regime alimentare sano o di tipo anti-infiammatorio all’inizio della gravidanza si associa a una riduzione del rischio di sviluppare diabete gestazionale in donne sovrappeso e obese.
  • Grassi totali, grassi saturi e acidi grassi trans sono predittori significativi di diabete gestazionale.

Secondo i risultati di uno studio finlandese recentemente pubblicato sullo European Journal of Nutrition, la dieta seguita all’inizio della gravidanza può fare la differenza quando si parla di diabete mellito gestazionale (DMG) per le donne sovrappeso e obese. “Sovrappeso e obesità sono fattori di rischio noti per il diabete gestazionale, che oggi si riscontra nel 17% delle gravidanze a livello globale” affermano i ricercatori, guidati da Lotta Pajunen, dell’Università di Turku, in Finlandia. E dal momento che le gestanti sovrappeso e obese sono sempre più numerose, è importante comprendere quali sono i fattori che determinano lo sviluppo del diabete gestazionale per poterne ridurre il rischio.

Pajunen e colleghi si sono concentrati in particolare sulla dieta seguita da un gruppo di 351 donne incinte a rischio di DMG perché sovrappeso o obese, raccogliendo informazioni sui consumi attraverso diari nutrizionali e questionari nelle prime fasi della gravidanza.

“Abbiamo calcolato la frequenza dei consumi e l’assunzione di nutrienti e abbiamo così identificato diversi pattern alimentari” spiegano i ricercatori, ricordando che i dati sui singoli nutrienti e il loro legame con il rischio di DMG sono a volte contradditori e che un’analisi basata sui pattern alimentari potrebbe aiutare a chiarire il legame tra dieta e DMG.

“Abbiamo valutato anche il potere infiammatorio della dieta assunta, poiché studi recenti suggeriscono che proprio questa caratteristica possa influenzare il rischio di diverse patologie, incluso il DMG” aggiungono.

I dati parlano chiaro: una dieta sana, ricca di vegetali, frutta, pane nero si associa a una riduzione del rischio di DMG (OR aggiustato 0,27). Inoltre, un alto potenziale infiammatorio della dieta, valutato in base all’indice infiammatorio dietetico aggiustato per l’energia (E-DII), si associa a un aumento del rischio: +27% per ciascun punto di incremento nell’indice E-DII.

Guardando più in dettaglio ai singoli nutrienti, Pajunen e colleghi hanno osservato che il rischio è maggiore nelle donne che seguono una dieta più ricca di grassi totali, di acidi grassi saturi e acidi grassi trans.

“Contrariamente alle nostre attese, non abbiamo notato alcuna associazione tra frequenza di assunzione del cibo e durata del digiuno notturno e insorgenza di DMG” osservano i ricercatori che poi concludono: “Prendere in considerazione anche gli aspetti emersi dallo studio nel corso del counselling nutrizionale, potrebbe essere molto utile per queste gestanti”.