Diabete di tipo 2: una possibilità per il digiuno intermittente?

  • Alessia De Chiara
  • Notizie dalla letteratura
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  • In seguito a un dieta basata sul digiuno intermittente, quasi la metà dei partecipanti con diabete di tipo 2 ha smesso di prendere antidiabetici e ha raggiunto la remissione della malattia.
  • L’effetto era presente anche dopo un anno.

Una particolare dieta basata sul digiuno intermittente sarebbe efficace nell'indurre la remissione del diabete di tipo 2 per almeno un anno. È quanto emerge da uno studio randomizzato cinese pubblicato su Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, che mostra come quasi la metà delle persone affette dalla malattia che per alcuni mesi hanno seguito la dieta, denominata Chinese Medical Nutrition Therapy (CMNT), hanno ottenuto la remissione, definita come la presenza di un livello stabile di emoglobina glicata A1c (HbA1c) inferiore a 48 mmol/mol (<6,5%) per almeno 3 mesi dall’interruzione dei farmaci antidiabetici. Nel gruppo controllo, invece, solo un partecipante ha ottenuto tale risultato.

“Sebbene alcuni studi abbiano indagato i benefici per la salute del digiuno intermittente negli esseri umani, resta da chiarire l’efficienza nel contesto della remissione del diabete, e la sostenibilità a lungo termine dei modelli dietetici necessita di ulteriori osservazioni” spiegano i ricercatori. Con lo studio si è andati ad analizzare l’efficacia di un nuovo approccio dietetico che include 5 giorni di digiuno seguiti da 10 giorni in cui gli alimenti vengono reintrodotti.

72 persone tra i 38 e i 72 anni con diabete di tipo 2 (durata del diabete tra 1 e 11 anni), per lo più uomini, che facevano uso di antidiabetici e/o iniezioni di insulina sono state randomizzate (1:1) al gruppo dieta o a un gruppo controllo. Il periodo di intervento è stato seguito da uno di follow-up, caratterizzato da un’alimentazione ad libitum in cui entrambi i gruppi hanno seguito le Dietary Guidelines for Diabetes in China (edizione 2017).

Dopo 3 mesi di intervento, la metà dei partecipanti nel gruppo CMNT, e un unico paziente del gruppo controllo, ha smesso di assumere antidiabetici. Dopo ulteriori 3 mesi di follow-up, 17 (47,2%) persone nel gruppo CMNT e una (2,8%) del gruppo controllo hanno raggiunto la remissione del diabete (OR 31,32), con l’HbA1c rispettivamente di 5,66% e 7,87%. Inoltre, circa il 44% (16/36) del gruppo CMNT è rimasto in remissione per almeno 12 mesi con un livello di HbA1c di 6,33%. Tra gli altri parametri osservati, si è notata una riduzione del peso corporeo medio di 5,93 kg nel gruppo CMNT e 0,27 kg nel gruppo controllo dopo 3 mesi di intervento e una riduzione dei costi dei farmaci nel gruppo di intervento di oltre il 70% dopo un anno.

“Questo studio è stato condotto in condizioni di vita reale e l’intervento è stato fornito da infermieri qualificati nelle cure primarie piuttosto che da personale specializzato presso un istituto di ricerca, il che lo rende un modo per gestire il diabete di tipo 2 più pratico e realizzabile. Potrebbe essere un cambio di paradigma negli obiettivi di gestione nella cura del diabete” concludono i ricercatori.